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giovedì 8 ottobre 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è l'8 ottobre.
L'8 ottobre 2001 su Milano gravava una fitta nebbia.
A Linate era un giorno come tanti altri da un mese a quella parte: controlli aeroportuali estremamente minuziosi, procedure di sicurezza ingigantite, traffico in costante, ineludibile ritardo.
Il volo SK-686 diretto a Copenaghen, previsto per le 7:35, aveva invece uno slot alle 8:16; a bordo vi erano 110 persone tra passeggeri ed equipaggio. Alle 7:54 il pilota riceve l'autorizzazione a rullare per portarsi all'inizio della pista di decollo.
Alle 8:05 un Cessna privato dell'imprenditore Luca Fossati, parcheggiato al piazzale ovest, riceve l'autorizzazione a dirigersi, tramite il corridoio R5, al punto atteso per la sua partenza. Il pilota di quest'ultimo, ingannato dalla fitta nebbia, e dalle scritte parzialmente cancellate sull'asfalto, anzichè imboccare il bivio R5 verso nord, imbocca quello R6 verso sud. Una volta superato il bivio, nessuna indicazione successiva specifica in quale corridoio il velivolo si trova, non consentendo dunque al pilota di accorgersi di aver fatto uno sbaglio. Alle 8:08 il pilota del Cessna comunica alla torre di controllo di star incrociando un sentiero denominato R4; tuttavia in nessuna mappa è indicato questo sentiero, forse retaggio di una vecchia denominazione, e il controllore di volo, già oberato da parecchi ritardi, non ritiene necessario cercare di approfondire il problema, imputandolo ad un errore del pilota, che ha letto R4 anzichè R5. Contemporaneamente, il volo della SAS riceve l'autorizzazione al decollo, e porta i motori al massimo. Va notato altresì che il nuovo radar di terra di Linate, già installato da tempo, non è ancora in funzione a causa delle mancate autorizzazioni, quindi non è operativo alcun sistema elettronico che aiuti il controllore a capire la posizione degli aerei sulla pista, costringendolo a basarsi solo sulle comunicazioni radio vista la nebbia.
Alle 8,10 il volo per Coopenaghen colpisce in pieno il Cessna, che nel frattempo è entrato sulla pista in direzione opposta, ad una velocità di 270 km/h, spezzandolo in 4 tronconi e uccidendo i 4 occupanti sul colpo. L'aereo perde il motore destro e parte del carrello di destra, mentre il sinistro perde potenza a causa dell'inghiottimento dei detriti del Cessna. Dopo essersi alzato fino a un massimo di 35 piedi, l'aereo sbatte violentemente sul terreno e una volta terminata la pista prosegue la sua corsa sull'erba andando a schiantarsi a 257 km/h contro il deposito bagagli, dove a causa dei serbatoi pieni si incendia provocando la morte di tutti i 110 occupanti del velivolo e dei 4 operai all'interno del deposito.
Nei 3 gradi di giudizio sono stati processati, e definitivamente condannati in cassazione le figure direttive dell'Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo, il controllore di volo e i dirigenti dell'Aeroporto, con pene che vanno dai 3 agli 8 anni di carcere, di cui 3 condonati a causa dell'indulto.
Come sempre accade dopo una tragedia, nuovi regolamenti, infrastrutture e procedure sono stati varati, sia a Linate che nel resto d'Italia, per aumentare la sicurezza degli aeroporti in caso di nebbia.

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