Ho partecipato ad una gita di un
giorno, la meta era la Val Ridanna, che insieme alla Val Passiria
fanno parte delle valli altoatesine, insieme condividono la miniera
di Monteneve, una delle miniere più alta d'Europa.
Con un esercito di minatori estraevano
minerali preziosi come argento, piombo e zinco.
Nel 1500 le 70 gallerie Di Monteneve
avevano 1000 minatori che vivevano in condizioni estreme in un paese
vicino San Martino. Negli anni successivi si sviluppò un intreccio
di gallerie diventarono: 1000 tra tunnel e pozzi, una estensione da
2000m a 2650m sul livello del mare.
La miniera ha forgiato la vita stessa
delle valli, e sopratutto nella Val Ridanna, lasciando ancora oggi la
popolazione legata alle tradizioni
All'entrata ci ha accolto una guida che
ci ha condotto nelle gallerie facendoci immergere in quel mondo. Per
prima cosa abbiamo indossato il caschetto e impermeabile, compagno
inseparabile per i veri minatori.
Nelle gallerie si assapora e si
comprende il duro lavoro dei minatori pieno di pericoli, umidità,
polvere e rumore, la nostra guida ha acceso per noi, solo uno dei
motori dentro alla galleria, un fracasso infernale, per nostra fortuna
è durato solo due minuti, in quel momento ho pensato a loro
che lo sentivano per tutto il turno.
Ma più che altro l'oscurità che rende
le giornate sempre uguali.
Illustrandoci come nei secoli il modo
di estrarre sia cambiato, con le varie innovazioni tecnologiche
avvenute, dato che il lavoro si è svolto per 800 anni. Ci ha anche
detto che se si volesse riprendere l'estrazione si potrebbe fare,
dato che hanno mantenuto gli impianti funzionanti, quasi tutte le
guide sono famigliari di minatori.
Il materiale già separato per estrarre
argento piombo e zinco, veniva trasportato con grandi difficoltà
dalle miniere di Monteneve verso la Val Passiria a Masseria in Val
Ridanna e da li a Vipiteno grazie ad una grande rete di sentieri
audaci per i tempi, piani inclinati di frenaggio, casse per i
minerali trainati da cavalli.
Questi impianti rimangono tuttora, può
essere visitato con percorso didattico, è il più lungo al mondo.
Nel 20° secolo il sistema fu cambiato
da un impianto di teleferica.
Le estrazioni fecero acquisire a re,
principi e vescovi, fama potere e ricchezza.
L'impianto di separazione ancora
funzionate, visitato da noi anche qui la guida, ha acceso un
meccanismo dove veniva buttato il materiale scavato e passando
attraverso dei rulli smezzato, poi con ulteriore lavorazione si
estraeva.
La guida ci spiegava i vari prodotti
chimici e altri metodi usati per separare i vari minerali.
Ora questa miniera si è trasformata in
museo, gran parte a cielo aperto. Se si pensa che per circa un
millennio, piccoli eserciti di minatori ci hanno lavorato... la
chiusura definitiva è avvenuta nel 1985, dopo una gloriosa storia
Alla fine del percorso siamo entrati
nel museo abbiamo visto un filmato che raccontava le fatiche di quei
tempi, l'attrezzatura le lampade dal 13° al 20° secolo, vita, usi e
costumi dei minatori, anche una curiosità, in Tirolo è vissuta una
donna che veniva definita “Gingatessa del Tirolo” la donna più
alta del mondo nel 1900.
Descrizione e immagini di Roberta Accademica