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martedì 30 marzo 2010

I Canti nel Coro dell'Antigone




laboratorio condotto da Pietra Selva

15, 17, 18 aprile

Abbiamo ricevuto da Viartisti e volentieri replichiamo. Vi invitiamo a scrivere loro per chiedere ulteriori informazioni.

Aristotele definiva il Coro come una metafora perfetta della democrazia, e riteneva l’Antigone di Sofocle il modello perfetto della tragedia. Il canto dell’uomo è ritenuto uno dei testi poetici più belli di tutti i tempi, e il coro lo “intona” in uno dei momenti più forti della tragedia: il coro che è l’origine del nostro teatro.
Lavoreremo dunque sul coro, sul Canto dell’Uomo, non soltanto per ripercorrere una memoria necessaria, attraversare il mito, confrontarsi con una storia straordinaria e viva come quella dell’Antigone ma anche perché il lavoro sul coro significa affrontare alcuni punti nodali del lavoro dell’attore: il giusto equilibrio tra il proprio ego e l’ego degli altri sulla scena; l’ascolto profondo dei propri ritmi e dei ritmi della scena; lavoro “fisico” sul verso poetico, le corrispondenze tra suono, senso, movimento; sincronia e diacronia; azione solitaria e azione di gruppo, la differenza tra la parola nei dialoghi o nei monologhi e la parola nella costruzione di un coro.

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