Buongiorno, oggi è il 6 ottobre.
Il 6 ottobre 1582 non è accaduto veramente nulla. Anzi, a essere precisi, il 6 ottobre 1582 non è mai esistito.
Il 5 ottobre 1582 in effetti, papa Gregorio XIII fece entrare in vigore il calendario col suo nome, a sostituire quello giuliano in vigore dai tempi di Cesare.
La riforma si rese necessaria a causa dell'evidente scarto che si misurava tra l'equinozio di primavera ufficiale, e quello reale.
Il calendario giuliano, che prevedeva il giorno bisestile (che per i romani era il 24 febbraio) ogni 4 anni, considerava che l'anno fosse composto da 365 giorni e 6 ore, dovendo così aggiungere un giorno, il bisestile appunto, ogni 4 per recuperare le 24 ore trascorse in più. In effetti però l'anno (cioè il tempo necessario alla Terra per compiere una rivoluzione intorno al Sole) dura 11 minuti di meno, e questo piccolo scarto sistematico anno dopo anno aveva portato in oltre mille anni a un differenza di 11 giorni.
Papa Gregorio pertanto apportò una modifica alle regole del calendario, stabilendo che ogni 4 anni vi sia il mese bisestile, tranne nell'anno del secolo divisibile per 400 (qualcuno di voi si è accorto che il 2000 non fu un anno bisestile?). La seconda modifica, volta a recuperare il ritardo, fu appunto di far sparire 11 giorni dell'anno per riallineare il calendario ufficiale a quello reale, pertanto dal 5 ottobre si passò direttamente al 16.
Non tutti i paesi adottarono immediatamente questa convenzione: in particolare i paesi protestanti adottarono la riforma secoli dopo. In Svezia, l'adozione fu particolarmente complicata: invece che tagliare 11 giorni, fu deciso che il ritardo sarebbe stato recuperato gradualmente: dal 1700 al 1740 non sarebbero stati considerati gli anni bisestili, recuperando così gli 11 giorni. Tuttavia, questa regola fu dimenticata nel 1704 e nel 1708; invece che recuperare del tutto eliminando i giorni residui, la Svezia decise di tornare al vecchio calendario e pertanto aggiunse, nel 1712, un 30 febbraio (unico caso al mondo).
La Russia adottò il nuovo calendario dopo la rivoluzione del 1917 (che si chiama d'ottobre nonostante fu combattuta a settembre, proprio per lo scarto del calendario).
L'ultimo paese ad abbandonare definitivamente il vecchio calendario è stata la Turchia nel 1923.
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