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lunedì 5 ottobre 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 5 ottobre.
Il 5 ottobre 1962 esce nelle sale americane  "Dr. No", un film di azione e spionaggio basato sul romanzo omonimo di Ian Fleming del 58, diretto da T. Young e prodotto da Saltzman e Broccoli.
La serie letteraria di successo dell'agente del controspionaggio britannico James Bond/007, creata da Ian Fleming, era da qualche anno nel mirino delle case di produzione che ne avevano intuito il potenziale ritorno economico: venne buttata giù una sceneggiatura originale che si intitolava "James Bond, agente segreto",ispirata al romanzo "Thunderball", messa insieme dall'inventore di Bond, dal produttore Kevin McClory, e dallo sceneggiatore Jack Wittingham: Fleming però ci ripensò, e preferì scegliere "Dr. No" come primo adattamento delle avventure del suo personaggio. Quella sceneggiatura accantonata, ventun anni dopo conobbe una parziale rielaborazione e fu in pratica il canovaccio di "Mai dire mai", il ritorno di Sean Connery nel ruolo di 007.
E' risaputo che Ian Fleming desiderasse che venisse scritturato Cary Grant per dar volto a James Bond: ma prima di arrivare a scegliere Connery, la lista dei candidati era assai copiosa. Dopo il "No" di Grant, venne cercato il muscoloso divo del peplum americano Steve Reeves che declinò anch'egli. Altri nomi? Trevor Howard, Patrick McGoohan, Rex Harrison, Ian Hendry, Richard Burton....
Fleming fece il nome di un attore che seguiva in tv nella serie "Il santo", un inglese di nome Roger Moore. E invece la produzione scelse Connery, perchè ai produttori dava l'impressione di un duro, alto e robusto che si muovesse come un felino. Nel ruolo della bella Honey venne ingaggiata la giovane partner del regista John Derek, la svizzera Ursula Andress. Per il malvagio Dr. No, che dava il titolo alla pellicola, Fleming propose il parente Christopher Lee, il quale rispose ironicamente però all'offerta con un telegramma che diceva: "Dr. No? No!No!", e così venne preso in considerazione lo svedese Max Von Sydow, che però era già sotto contratto per girare "Il re dei re". Entrò in gioco allora Joseph Wiseman, che si aggiudicò definitivamente il ruolo.
I produttori Saltzman e Broccoli misero come regola che il regista dovesse essere a tutti i costi un inglese, perchè avrebbe capito meglio la psicologia di Bond; per sua stessa ammissione, Sean Connery ha indossato toupet in tutti i film di 007 a cui ha preso parte; è l'unico film della serie in cui non c'è il prologo prima dei titoli di testa.
La scelta di questa storia come primo film della serie non è casuale. I produttori la trovavano più facile da realizzare di altre, perchè ha una sola location, la Giamaica, e non ha bisogno di molti effetti speciali; l'entrata in scena di Bond, al tavolo da gioco, con un breve piano sequenza che termina con il primo piano del protagonista che pronuncia la fatidica "Bond, James Bond" è una citazione-omaggio al film "Juarez" del 1939 con Paul Muni.
Per sei settimane di lavorazione la Andress percepì 1000 dollari a settimana di ingaggio; nella sala da pranzo del Dr. No, si può intravedere la copia di un quadro di Goya che ritrae il Duca di Wellington, effettivamente rubato nel 1961 (ritrovato poi nel '65); per creare il mellifluo Dr. No, Ian Fleming si ispirò al diabolico Dottor Fu Manchu, genio del Male già celebre per essere stato portato più volte al cinema-
Il Vaticano condannò la pellicola come "fortemente immorale".
La base del Dr. No impressionò così tanto Stanley Kubrick per la cura con cui era stato allestito, che prontamente scritturò lo scenografo come designer per il suo "Il dottor Stranamore", il bikini bianco indossato da Ursula Andress alla sua apparizione, un'icona dell'erotismo al cinema, è stato venduto in un'asta del 2001 per 35,000 sterline;
Sean Connery aveva un vero e proprio terrore dei ragni. La scena in cui una tarantola cammina sul letto dove Bond giace venne realizzata con un cristallo tra l'animale e l'attore, ma non sembrava abbastanza realistica, e per i dettagli venne rigirata con uno stuntman, Bob Simmons, senza il cristallo. Lo stunt disse poi, anni dopo, che quella era in assoluto la cosa più pericolosa effettuata nel suo lavoro ultradecennale.
E'  l'unico film della serie in cui James Bond canta ("Underneath the Mango tree"), per attirare l'attenzione sulla spiaggia di Honey; a lungo il film ha detenuto il "record" del Bond-movie più breve, assieme a "Missione Goldfinger", essendo entrambi lunghi 111 minuti. Dal 2008 in poi,con i suoi 106 minuti di proiezione, "Quantum of Solace" è il film più corto della saga.
Nella scena della mancata uccisione di Bond da parte del sicario Dent, che spara sei colpi alla sagoma che intravede sotto le coperte nella camera della spia, 007 successivamente spara al nemico un colpo alla schiena, e dopo che questi è stramazzato a terra scarica gli altri cinque colpi della sua pistola addosso all'uomo. Questo era molto coerente con il personaggio come era sulla pagina, spesso crudele e tendente al sadismo. I censori ridussero i colpi sparati a due, e la decisione giovò al personaggio, rendendolo meno cinico; in America incassò 16 milioni di dollari dell'epoca, buona cifra ma lontana dai risultati dei film successivi, come in proporzione accadde anche in Europa.
In Italia il film uscì col titolo "007. Licenza di uccidere".

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