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giovedì 22 ottobre 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 22 ottobre.
Il 22 ottobre 1865, nella stazione di Parigi - Montparnasse nel XV Arrondissement, l'espresso numero 56 proveniente da Granville entra in stazione coi suoi 131 passeggeri. Il macchinista, Guillame Pellerin, ha un'esperienza ventennale, maturata tutta nelle ferrovie francesi all'interno delle quali non ricevette mai un richiamo. Eppure, per cause che nessuno riuscì mai a chiarire, quel treno entrò in stazione ad una velocità altissima, inadeguata, senza decelerare all'altezza dei primi segni di frenata posti fuori la Gare parigina. Pare che il macchinista fu costretto da non meglio specificati inconvenienti a partire da Granville con dieci minuti circa di ritardo, e questo causò in lui una forte voglia di evitare qualunque ritardo, spingendo il suo treno oltre i limiti di velocità, ritardando fino all'ultimo l'inizio delle manovre di arresto. Quando si accorse di cosa stava per accadere, il capotreno azionò il freno di emergenza, che però si rivelò guasto: il convoglio, allora, penetrò come una lama nella stazione, non si fermò nella sede opportuna, saltò sui marciapiedi e le strutture in cemento, per poi letteralmente bucare la struttura esterna della stazione, cadendo con la locomotiva sulla sottostante fermata dei tram e lasciando tutti i vagoni all'interno della struttura della stazione stessa. la locomotiva sfiorò anche un'edicola posta vicino alla fermata, all'interno della quale si registrò l'unica vittima della vicenda, la signora che vendeva i giornali la quale fu colpita non dal treno ma da pezzi di cemento caduti dalla facciata dell'edificio sfondato. Per il resto, si registrarono feriti ma nessun altro morì a causa dell'incidente. Ci volle quasi una settimana solo per togliere la locomotiva dalla posizione che aveva assunto dopo l'urto.
Il funerale della donna fu pagato dalla compagnia ferroviaria ed ai suoi due figli fu corrisposta una rendita. Il macchinista fu condannato a due mesi di prigione e 50 franchi d'ammenda mentre il capotreno a soli 25 franchi d'ammenda.


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