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Il nome
Deriva dal greco Stylos, "colonna", in latino Stilum.
Così forse era anticamente chiamato il monte Consolino ai cui piedi si è sviluppato il borgo.
La Storia
• 389 a.C.
, la distruzione della città
magno-greca di Kaulon (Caulonia) da parte del tiranno di Siracusa
Dionisio I sembra legata alle origini di Stilo. Rinata e tornata potente
grazie all'alleanza con Roma nel 270 a.C., Caulonia viene di nuovo
distrutta dai cartaginesi di Annibale. Comincia il trasferimento degli
abitanti verso un altro luogo più protetto, accentuato nel periodo delle
invasioni longobarde. Si popola così l'area sulle pendici del monte
Consolino, in posizione più facilmente difendibile.
• VII sec.
,
con l'arrivo in massa dei Bizantini comincia la fortuna di Stilo, il
suo periodo d'oro, testimoniato dalla costruzione della Cattolica. Nel X
sec. Stilo è il centro bizantino più importante della Calabria
meridionale. Memorabile la sua resistenza ai Normanni e la fedeltà agli
Angioini, che ne fanno uno dei castelli più importanti della regione.
• 1599,
il filosofo Tommaso Campanella organizza una sollevazione contro gli
Spagnoli. A Stilo come in tutta la Calabria la popolazione è oppressa e
vive di stenti, nel più completo abbandono politico e isolamento
culturale.
• XVIII-XIX sec
., la presenza del
ferro e del rame favorisce lo sviluppo delle industrie siderurgiche; il
vasto complesso borbonico della Ferdinandea diventa sede, agli inizi
dell'800, delle Reali Ferriere.
• 1783, un rovinoso terremoto danneggia gran parte del borgo.
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Echi d'Oriente tra il mare Ionio e la montagna
Baluardo
della Calabria bizantina, Stilo ha una storia lunga e misteriosa,
iniziata al tempo delle colonie greche nell'Italia meridionale e resa
ancor più affascinante dall'insediamento sul suo territorio di numerose
"laure" del monachesimo orientale, la cui principale testimonianza è la
Cattolica.
Si tratta di un tempietto del sec. IX che ricalca il
tipo classico della chiesa bizantina su pianta quadrata e croce greca,
con tre absidi rivolte a oriente e cinque cupolette.
Qui i
monaci basiliani, che in Calabria avevano trovato rifugio dalle
persecuzioni, perseguivano il loro ideale di povertà e distacco dal
mondo. Ciò che colpisce, all'interno, è soprattutto la luce, quasi
folgorante nella parte superiore e tenue nella parte bassa, così da
favorire il raccoglimento.
L'ambiente, con le quattro colonne
provenienti forse dalle rovine di Kaulon, emana dolcezza e serenità. Gli
affreschi, scoperti dall'archeologo Paolo Orsi nel 1927, sono gli unici
esempi di pittura normanna intorno al Mille in Calabria.
Confuso
con le rocce e la vegetazione, il piccolo cubo della Cattolica sembra
sospeso con la selvetta delle sue cupole tra cielo e terra.
Se la
Cattolica di Stilo può considerarsi l'esempio perfetto di tempio
bizantino in Italia, un altro ricordo lasciato dai monaci in questa
Terra Santa del basilianesimo è la piccola chiesa di S. Nicola da
Tolentino, in condizioni precarie, con una dolce cupola a "trullo" e la
caratteristica disposizioni degli "embrici" (tegole) che la ricoprono.
Da
qui lo sguardo sconfina verso gli infiniti orizzonti del mare e le
colline digradanti della vallata dello Stilaro. Nella chiesa
rinascimentale (1450 ca.) di S. Francesco, con facciata rifatta agli
inizi del '700 e spalleggiata da una possente torre-campanile, si
ammirano alcuni affreschi attribuiti al pittore stilese Francesco Cozza.
Il piccolo convento della chiesa di S. Domenico, costruita
intorno al '600 dai Domenicani, ospitò il frate Tommaso Campanella nei
suoi anni giovanili. Pure barocca e internamente decorata a stucchi, con
una bella facciata affiancata da due campanili, è la chiesa di S.
Giovanni Theresti, eretta nel 1625 e dedicata nel 1662 dai monaci
basiliani al loro santo, di cui si conservano le reliquie.
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http://www.segnalidivita.com/stilo/calabria/Chiesa_San_Domenico.htm |
La visita alle chiese di Stilo si conclude con il
Duomo, trecentesco ma variamente rimaneggiato. Fu una delle più antiche
sedi vescovili della Calabria e presenta almeno tre capolavori: il
maestoso portale gotico ogivale, incorniciato da tante colonnine; la
scultura in pietra alla destra dello stesso portale, raffigurante due
uccelli affrontati e stilizzati di fattura normanna o, secondo altri, di
mano bizantina; la tela secentesca Il Paradiso del Battistello, pittore
napoletano allievo di Caravaggio.
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I resti del Castello Normanno,
costruito in cima al monte Consolino da Ruggero II, sono raggiungibili a
piedi attraverso un sentiero panoramico che parte dalla Cattolica. Da
vedere infine le sculture arabo-moresche della Fontana dei delfini.
Il prodotto del borgo
Le
saporite olive "cumbité", i profumatissimi pomodori secchi, il piccante
e candido pecorino, gli insaccati di maiale ("soppressate" o
"capicolli").
Il piatto del borgo
La pasta fatta in casa, filata con il "ferro"
secondo l'uso antico e condita con sughi dai sapori forti, ad es. con
ragù alla carne di capra o con una salsa di melanzane ripiene.
finte web: http://www.borghitalia.it/html/borgo_it