Buongiorno, oggi è il 2 ottobre.
Il 2 ottobre 2009 dopo una notte di violenti nubifragi una frana di grosse proporzioni nel territorio di Messina ha letteralmente cancellato alcune frazioni e distrutto tante famiglie.
La portata dei danni, alle prime luci dell'alba, si rivelava preoccupante e più seria del previsto: numerose le vittime sepolte sotto il fango, incerto il numero dei dispersi, molte le persone rifugiate sopra i tetti e alcune delle frazioni raggiungibili soltanto a piedi o per via aerea. I centri più colpiti sono stati Scaletta Marina, nel comune di Scaletta Zanclea e diverse località del comune di Messina: Giampilieri Superiore, Giampilieri Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore e Pezzolo. Si sono avuti anche ingenti danni nella frazione di Guidomandri Superiore e nelle altre località del comune di Scaletta Zanclea e nel comune di Itala.
Il numero totale dei morti recuperati fu 31, oltre mille i senzatetto, 6 corpi non furono mai ritrovati.
I funerali di stato per le vittime dell'alluvione si sono svolti sabato 10 ottobre presso il Duomo di Messina, con una messa solenne officiata dall'arcivescovo Calogero La Piana, a cui hanno presenziato le più alte autorità politiche e religiose della città, oltre al premier Silvio Berlusconi, al presidente del Senato Renato Schifani chiamato a rappresentare il capo dello Stato e il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo; erano presenti inoltre i ministri Angelino Alfano e Stefania Prestigiacomo, il capo della protezione civile Guido Bertolaso, il giudice costituzionale Gaetano Silvestri e il presidente dei senatori del Partito Democratico Anna Finocchiaro. Complessivamente hanno preso parte alla celebrazione varie migliaia di cittadini, di cui circa 1.500 all'interno della cattedrale; i restanti, nel sagrato, hanno seguito la funzione religiosa da un maxischermo televisivo.
Una menzione particolare va al sottocapo di prima classe di marina Simone Neri, che, dopo aver salvato 8 persone dal fango, ha perso la vita a seguito del crollo di un muro nel tentativo di portare in salvo un bambino. Aveva 20 anni. A lui è stata intitolata la scuola elementare di Giampilieri, centro operativo dei soccorsi durante l'emergenza.
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