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lunedì 30 aprile 2012

#musica: giornata internazionale del jazz

 Oggi l'UNESCO invita alla celebrazione della giornata internazionale del jazz. Tante le occasioni in Italia, pensate appositamente o incidentali, tra cui menzioniamo:


 Roma: celebrazioni ufficiali all'Auditorium Parco della Musica. Dopo una breve introduzione sulla musica Jazz a cura di Adriano Mazzoletti, uno dei massimi esperti del Jazz in Italia, seguirà il concerto con Danilo Rea al pianoforte, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria.

 Modena: il Bodeguita Tapas Bar offre un concerto in tributo ad Ella Fitzgerald.

 Matera: sono annunciate celebrazioni che culmineranno con l'esibizione del gruppo ''Gianfranco Menzella trio''.

 Torino: prosegue il programma del Torino Jazz Festival che, pur non menzionando l'occasione, prevede un concerto commemorativo dedicato a Lionel Hampton e una jam in stile New York City con il sassofonista Paul Jeffrey.

 RAI: il palinsesto di Radio3 prevede incursioni e improvvisazioni musicali: i musicisti irromperanno dal vivo durante le trasmissioni.

 Pisa: al cinema Arsenale saranno presentati alcuni documentari su musicisti jazz realizzati da Franco Maresco.

 Lecce: un'intera giornata di eventi in tutta la città che culminerà in serata con il concerto del Puglia Jazz Factory & Guest.

 Tante altre le occasioni che certamente stiamo omettendo. Riferiteci di altre iniziative, le più improvvisate piuttosto che quelle appositamente programmate.
 Ci auguriamo che non tanto in ossequio all'invito del prestigioso ente, quanto per testimoniare la valenza dello spirito dichiarato della celebrazione, che sia una giornata di unione spontanea in musica per nutrire il dialogo interculturale.

© 2012 Accademia dei Sensi - Licenza CC BY-NC-ND 3.0

1 commento:

  1. Quando ho appreso dell'indizione di questa giornata ero rimasto molto perplesso per la scelta di una giornata dedicata ad un genere musicale specifico. Leggendo, poi, la motivazione non ho potuto che condividere.
    Purtroppo, anche leggendo delle iniziative e seguendo qualche evento, vedo rafforzarsi il timore che anche questa celebrazione resti relegata nei salotti: il jazz resta soprattutto una musica da intenditori e appassiona sì musicisti di tutte le provenienze, ma solo dopo che si siano affermati a livello internazionale; rimane poi la questione d'origine: è vero che nasce dalla contaminazione della tradizione africana con la cultura europea, ma è una musica che vanta una radice statunitense che può dispiacere a tante popolazioni oggi.
    Eppure ormai il jazz si coniuga molto con la tradizione russa, trova buona espressione in estremo oriente e, a mio parere, ha nel filone gypsy quel motivo che riunisce questo spirito con quello delle culture balcaniche e medio-orientale.
    Insomma: non è facile oggi individuare una piattaforma di dialogo per coniugare tra loro culture diverse, ma forse la musica jazz è quanto di meglio si possa avere oggi.

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