Cerca nel web

mercoledì 25 aprile 2012

#castello #medievale: castello di Pandino:




Attorno al 1379 venne edificato il Castello Visconteo di Pandino, per  volontà di Regina della Scala, nobile veronese e moglie di Bernabò Visconti duca di Milano, ella mori alcuni anni dopo, nel 1384, probabilmente senza vedere compiuta la costruzione.
Inizialmente il castello non ebbe scopi difensivi ma fu concepito come luogo di svaghi: caccia, banchetti, ricevimenti, danze. Del resto a quei tempi attorno all'abitato di Pandino si estendevano rigogliosissimi boschi ricchi di selvaggina e di limpide acque. Lo schema architettonico del castello è molto semplice si tratta di un quadrato regolare di circa 66 metri per lato costruito con mattoni a vista, delimitato da 4 torri angolari anch'esse a base quadrata, ma le due occidentali sono state demolite nel corso del XIX secolo. Due sono gli ingressi: uno principale al centro della facciata sud, l'altro sulla facciata opposta asimmetrico rispetto al primo.
Conservatosi pressochè intatto sia all’esterno che all’interno, nella suddivisione delle stanze e nella decorazione delle pareti, il castello rappresenta un documento eccezionale dell’epoca. Attualmente il castello è circondato da un’area verde che occupa lo spazio dell’antico fossato. Le molte aperture esistenti confermano l’origine non militare della costruzione. All’interno si apre una grande e suggestiva corte a pianta quadrata, circondata da portici e da loggiati. Nei portici e nelle sale dei due piani si può ammirare una notevole testimonianza dell’arte di corte trecentesca, conservatasi quasi nella sua integrità. 
In più parti sono visibili gli stemmi dei Visconti (la vipera azzurra in campo bianco) e dei Dalla Scala (la scala a pioli bianca in campo rosso). Il castello fu goduto poco da Bernabò, che fu deposto dal nipote Gian Galeazzo nel 1385, e passò poi nelle mani di numerosi feudatari. Tra questi si ricordano i Benzoni (dal 1403 al 1423), Ippolito Sanseverino e Sermone Vimercati (dal 1528). Nel 1840 il governo di Milano dovette fermare l’avanzata demolizione delle torri e del corpo occidentale iniziata per trarne materiale edilizio.
Nella seconda metà del Quattrocento gli Sforza, succeduti ai Visconti come duchi di Milano, rimaneggiarono tutto il sistema difensivo dello
stato milanese. Nell'ambito di questa riforma, che portò a una ristrutturazione di tutto lo scacchiere difensivo dell'Adda, in contrapposizione alle conquiste veneziane, rafforzarono sia le mura di Pandino sia il castello. A quest'ultimo vennero infatti addossati, in corrispondenza dei due ingressi, due bassi ma solidi torrioni dotati di ponte levatoi e di apparato a sporgere. Cosi, in controtendenza rispetto all'evoluzione architettonica e militare che vide molti castelli trasformarsi in villa, Pandino assistette alla trasformazione di un palazzo signorile in struttura militare.
Nell’anno 1862 decadde il vincolo feudale ed il castello venne allora affittato per vari usi: abitazione, filatoio, prigione e stalla per bovini. L’edificio fu acquistato in via definitiva dal Comune di Pandino nel 1947 e tre anni più tardi ebbero inizio i restauri. Il settore occidentale fu riscostruito nel 1956 a imitazione dell’antico. In tempi recenti il castello è stato fatto oggetto di un nuovo restauro conservativo.


descrione e immagini tratte da :
http://www.bluedragon.it/medioevo/roccaforti/italia/castello_Pandino.htm

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog

Archivio blog