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venerdì 27 aprile 2012

Il #manuale della #cattiva #madre #Kate Long #anziani #vecchiaia #demenza senile #citazione


NAN SOGNA:
Quando avevo dodici anni sono caduta e mi sono rotta il gomito. Era il giorno delle elezioni del 1929 e noi stavamo oziando in cima al muro accanto al seggio elettorale. Era alto quasi due metri e non correvi rischi fintanto che restavi a cavalcioni delle pietre da cimasa, solo che io mi ero seduta all'amazzone per vedere la gente che aveva votato per i conservatori, mio padre diceva che glielo potevi leggere in faccia. Jimmy mi diede di gomito e cominciammo a cantare.

«Votate! Votate! Votate per Alec Sharrock
Vincerà sicuramente
E noi una scatoletta di salmone prenderemo
E il Tory dentro ci metteremo
E lui non vedrà più sua madre.»

Dondolai le gambe per far uscire meglio le parole e tutt'a un tratto mi ritrovai lunga distesa per terra, con il braccio sotto di me. Jimmy cercò di fare un bendaggio a fionda con i nastri di mussolina gialla che avevamo appena sventolato, ma io urlai e cominciai a piangere per il panico.Il dolore era così atroce che non avevo il coraggio di alzarmi, per paura che il braccio si staccasse.
Il giorno dopo, quando sentimmo che i laburisti erano saliti al potere, papà si prese una tale sbornia da non riuscire ad aprire il cancelletto posteriore.
«Vado ad aiutarlo», si offrì Jimmy.
«No!» disse la mamma. «Lascialo lì dov'è.»
Così io rimasi stesa sul divano con il braccio tutto fasciato e dalla finestra guardai mio padre lottare con il cancelletto. Alla fine cadde per terra e la mamma tirò le tende, nascondendolo.
Era una cosa strana, fino a quel momento lui non aveva mai toccato un solo goccio d'alcol. I suoi vizi erano altri.

Gennaio 1997

II giorno dopo, tutto sembrava perfettamente normale. Persino da dietro la porta della mia camera riuscivo a sentire la mamma che parlava in tono cantilenante con Nan. Cerca di non arrabbiarsi, ma la rabbia è l'unica emozione che prova, ultimamente. «Avanti, Nan, è ora di fare il bagno.»
«Non posso. Mi fa male il braccio.»
«Non è vero. Hai sognato di nuovo. Su, vieni.»
La nostra è una casa di oggetti smarriti; chiavi, apparecchi acustici, identità. Stamattina è sorta una discussione sulle salsicce. La mamma ne aveva cotte due per lo spuntino serale di Nan e le aveva lasciate a raffreddare su un piatto. Poi il lavavetri aveva suonato alla porta, e quando era tornata in cucina si era accorta che erano scomparse.
«Che cosa ne hai fatto?» chiese a Nan (con tono paziente).
«Non le ho toccate.»
«Sì, invece, per forza.»
«È stato il cane.»
«Non abbiamo un cane, Nan. Dove sono? Voglio semplicemente saperlo, non sei nei guai. Le hai mangiate?»
«Sì, forse. Ieri. Le ho mangiate a cena.»
«Come puoi averle mangiate ieri se le ho appena preparate? Dio onnipotente, è un continuo.» Mia madre si passò stancamente la mano sul viso e sospirò. È una cosa che fa spesso.
«Cribbio! Non c'è bisogno di urlare. Sei cattiva. Sei come mia figlia Karen, si scalda per un nonnulla.»
«Io sono tua figlia Karen.»
«Uff.»
Il giorno dopo fui io a trovare le salsicce, avvolte in due sacchetti di plastica dentro la cassetta per il pane.
Non che Nan abbia il monopolio della confusione.
Io so di chiamarmi Charlotte e di avere diciassette anni, ma nelle giornate peggiori non vado più in là di così. Quelli del «Sii te stessa», le persone più vecchie, non fanno che dirmi: sì, certo, è così facile. A volte faccio quei test sulle riviste da teenager. Sei un Gatto Disinvolto o un Cane Disperato e Qual è il tuo Stile di Seduzione, come determinare la personalità in base al tuo colore preferito, il tuo ghirigoro preferito, la tua ora di nascita. La sottoscritta

a) crede a queste stronzate?
b) le tratta con il disprezzo che meritano?

Dipende dall'umore, in realtà.


(Kate Long, Il manuale della cattiva madre, Milano, garzanti, 2004; fonte web: http://www.wuz.it/archivio/cafeletterario.it/347/cafelib.htm)











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