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domenica 5 maggio 2013

#Racconti #Saggi taoisti: L'eleganza della scimmia

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Nel corso delle sue peregrinazione tra i cinque picchi incappucciati di brume scintillanti, Zhuang Zhou incrocio il re di Wei e il suo seguito, venuti a fare un picnic in riva al lago della Tranquillità celeste. Il saggio indossava una veste di tela rattoppata alla meglio e i suoi sandali sfondati erano tenuti insieme con pezzi di spago.
- In quale miseria sei caduto, Maestro! esclamo il monarca.
- Ristrettezza non è disgrazia, rispose Zhuang Zhou. L'unica disgrazia che puo' capitare al saggio è di non poter trasmettere la propia comprensione del Dao. L'epoca non è propizia ai filosofi, ecco tutto.
- Che intendi dire? chiese il re.
- La scimmia che sta tra gli alberi volteggia di ramo in ramo con la grazie di un uccello, ma quando si sposta in un bosco ceduo o tra l'erba alta, i suoi movimenti sono ridicoli. Allo stesso modo, il saggio che non conta adepti tra i principi del suo tempo va in giro stracciato. Ma che importa? Basta che abbia dei discepoli che mettono in pratica le sue parole, e il suo cuore è felice. E' quella la sua vera ricchezza, poiché la conoscenza che trasmetti ti appartiene per l'eternità!

tratto da Racconti dei saggi taoisti - pag. 103/104  - Pascal Fauliot - L'ippocampo

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