di Rossella
Pompilio
Era la magia di una calda serata. Il profumo del mare era intenso e pungente.Il paesino brillava di luci colorate.
Le barche sull’acqua nera della sera davano l’idea di un cielo stellato riverso in orizzontale.
I suoni della strada, il vociare di ragazzini intenti a tuffarsi in cremosi gelati con panna.
Tutto quel brigare doveva portare quelle donne indietro nel tempo attraverso la giostra delle loro vite.
Quella sera stava accadendo qualcosa di molto speciale, di unico e raro e da tanto desiderato.
Un incontro che riuniva persone perdute nel tempo, che dopo anni di assenza, si ritrovavano più vive e più unite che mai. Fino ad allora erano riuscite a sventolare i loro ricordi solo attraverso le voci, dentro telefoni cellulari minuscoli e tecnologi che, al solo tocco e lo sfiorare delle dita, avevano diffuso e riportato in vita la voglia di far rinascere la loro antica amicizia.
Lei era lì, preda di queste emozioni fra parole, abbracci, risate, sguardi.
Era un delirio di sensi, profumi ed essenze. Capelli intrecciati a bracciali abbracciati attorno ai colli, avvinghiati a due a due in un attimo di gioia infinita.
Lei era lì, in quel gruppo di adolescenti cresciute che da tempo avevano sognato il momento dell’incontro.
Un sentimento come un batter d’ali la sfiorò dentro quell’abbraccio collettivo che riportava tutte ad un tempo vissuto, come se quello stesso tempo non fosse mai trascorso e che nulla fosse accaduto nel mentre.
Dentro tutto quell’entusiasmo i suoi occhi incontrarono altri occhi, un po’ più in là, sopra un sorriso smagliante, incassati nel viso di un uomo bello e abbronzato.
Quegli occhi profondi e sinceri la guardavano con il moto vibrante dell’energia.
Lei stropicciò virtualmente le ciglia alle palpebre. Sbatté gli occhi per lo stupore.
Dopo più di trent’anni anche lui era lì, con gli occhi negli occhi, a guardarla, ad ascoltarla, a farla sentire giovane e desiderabile.
Lui era ancora lui, così come lo aveva lasciato.
Stava in piedi di fronte a lei e la guardava, pensando che non poteva ancora crederci.
Si perse, lei, nel suono delle parole di lui. I sensi si risvegliarono come l’adolescente che era fuggita.
I ricordi riaffiorarono e lei ritrovò il vento che le scompigliava i capelli nelle lunghe e libere corse in moto, risentì le sue mani calde che le accarezzavano il viso, nei momenti di buio dell’anima, il sapore dei baci, le labbra salate dall’acqua di mare, gli abbracci nei corpi avvinghiati e scoppiettanti di una giovane passione.
In quel preciso istante tutti i sensi, in un numero impossibile da contare, si risvegliarono e … il cuore esplose con il rumore meraviglioso di un antico amore.
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