di Roberta Lollo Isceri
Aveva sei anni. Un’età perfetta. Non bella, perfetta. Non dorata. No, non leggiadra. E nemmeno serena. A quell’ epoca l’anima non era bugiarda e ogni incontro si rivelava interessante. Anche quello con il cane zoppo. Lollo passava i pomeriggi giocando da sola per le strade del paese. Quando la noia prendeva il sopravvento, tornava a casa in compagnia dei suoi pensieri. Ma quella volta percepì una presenza. Quando si voltò, vide un cane che la seguiva zoppicando. Era un cocker dal pelo fulgido e il muso inespressivo. Si arrampicò sul cancello di casa: paura e attrazione furono sue compagne in eterno.
Aveva sei anni. Un’età perfetta. Non bella, perfetta. Non dorata. No, non leggiadra. E nemmeno serena. A quell’ epoca l’anima non era bugiarda e ogni incontro si rivelava interessante. Anche quello con il cane zoppo. Lollo passava i pomeriggi giocando da sola per le strade del paese. Quando la noia prendeva il sopravvento, tornava a casa in compagnia dei suoi pensieri. Ma quella volta percepì una presenza. Quando si voltò, vide un cane che la seguiva zoppicando. Era un cocker dal pelo fulgido e il muso inespressivo. Si arrampicò sul cancello di casa: paura e attrazione furono sue compagne in eterno.
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