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sabato 25 maggio 2013

IL VIAGGIO

di Nadia Scorzin







ATTENZIONE!

Questo racconto offre contenuti espliciti ed è consigliato esclusivamente ad un pubblico adulto.
Se sei un minore ti esortiamo a uscire da questa pagina.





 Salendo sul treno, scelgo l'unico scompartimento vuoto, ho voglia di stare da sola, per poterti pensare, per prepararmi... fra poche ore saremo finalmente insieme, amore, potrò perdermi nei tuoi occhi, saziarmi dei tuoi baci. Chiudo gli occhi e mi ritorna alla mente la telefonata di poco fa, la tua voce riempie di nuovo le mie orecchie, la tua risata mi fa nuovamente sorridere, le tue parole colmano un altro cassettino del mio cuore. Il desiderio di te mi tortura, mitigato solo dalla consapevolezza di ciò che mi aspetta alla fine di questo interminabile viaggio. Due giorni, due interi giorni tutti per noi! 48 ore di pura gioia, 2880 minuti scanditi dai baci, 17280 secondi per riscoprirci, per rinnovare la magia. Con un sussulto, mi rendo conto di essere già pronta, bagnata, eccitata allo spasimo... la mia mano scivola sotto il cappotto, mi sfioro delicatamente, cerco di ripetere i tuoi gesti, ma non è abbastanza... voglio te, voglio sentire le tue dita sul mio corpo, voglio sentirti dentro di me... un gemito mi sfugge dalle labbra, la mano si muove più velocemente, alla ricerca frenetica della meta finale. Un rumore improvviso mi riscuote, con un gesto di stizza mi rendo conto che la porta dello scompartimento si è aperta, a violare la mia intimità. "Posso?"... un signore molto distinto, sulla sessantina. "Prego", rispondo, non molto cortesemente. Non lo guardo mentre sento che si toglie il cappotto e si siede di fronte a me... dal finestrino mi raggiungono immagini in corsa: case, campi, un fiume, la strada parallela ai binari. Penso: "quante di quelle persone sono felici? Quante donne stanno correndo verso l'amore?" Fingo di dormire e riprendo a fantasticare, ti vedo corrermi incontro, abbracciarmi, baciarmi, mi prendi il volto fra le tue mani e mi sussurri "sì, gioia mia, lo so... anch'io sono pronto per te". Dio, che felicità! so di avere un'espressione estatica, so che sto sorridendo. Ma... cosa??!!! Una mano sconosciuta si insinua fra le mie cosce, senza fatica, mi tocca con delicatezza, con fermezza, sono così aperta, così pronta! L'orgasmo, improvviso, violento, mi scuote, tremo come una foglia al vento. Appeno riesco a ritrovare il fiato, apro gli occhi, guardo il mio compagno di viaggio, negli occhi una muta domanda: "Mi perdoni, signora, ma l'ho sentita così... desiderosa, ho sentito il suo profumo di donna, ho sentito l'Amore". A bocca aperta, lo guardo alzarsi, sistemarsi la tonaca e scendere dal treno.

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