Buongiorno, oggi è il 4 gennaio.
Nel numero andato in edicola il 4 Gennaio 1936 la rivista americana dello spettacolo “Billboard magazine", che esce tuttora, pubblica per la prima volta una rubrica destinata ad avere un enorme successo, a perpetuarsi fino ad oggi e diventare un fattore determinante di crescita per la neonata industria discografica. Nasce proprio in quel numero la famosa “Hit Parade”, la classifica dei dischi più in voga del momento. Per la cronaca ai primi posti di quella storica classifica figuravano la canzone “Did I Remember” di Harold Adamson e Walter Donaldson (brano introduttivo del musical “Suzy”), “Lights Out” di William J. (Billy) Hill, “A Melody from the Sky” di Sidney D.Mitchell e Louis Alter (colonna sonora del film “Trail of the Lonesome Pine”).
Nel 1940 alla “Hit Parade” delle vendite discografiche si affiancò un’altra rubrica, “Music Popularity Chart”, dedicata alla classifica dei brani più trasmessi dalle radio d’America. Per divenire poi, nel 1958, definitivamente l’attuale “Billboard Hot 100”, classifica che veniva stilata tenendo conto della combinazione delle vendite dei “singoli” e dei passaggi radiofonici.
Ancora oggi “Billboard Hot 100” è la classifica che decreta le 100 canzoni più ascoltate degli Stati Uniti (brani singoli), alla quale si è affiancata anche la “Billboard 200” che cataloga i 200 album più venduti negli Usa, e numerosissime altre classifiche particolari (più di 90) che analizzano settimana dopo settimana ogni espressione ed ogni dettaglio del mercato musicale americano ed internazionale.
Gli artisti che sono stati più lungamente presenti nella “Hot 100” sono i Metallica, Mariah Carey, The Beatles, Bing Crosby, Madonna, Pet Shop Boys, Elvis Presley e Michael Jackson.
L’album rimasto più a lungo nelle classifiche di Billaboard è stato “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd, fra i più venduti per 741 settimane (quasi 15 anni) dal 1973 al 1987.
Dal 2006 la classifica della musica più venduta e più diffusa contempla anche i brani scaricati dai principali siti internet che propongono brani a pagamento (soluzione che ha segnato anche la fine dell’ostilità delle case discografiche nei confronti della rete).
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