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sabato 25 maggio 2013

TU SEI L'ODORE

di Francesco Franceschini


 Tu sei l'odore che mi ha salvato la vita. Avevamo diciott'anni, la prima volta che ti ho baciata. Le tue labbra sapevano di gomma americana, ero perso di te. Non ho mai smesso di amarti perché eri la bellezza. Ti ho sposata, abbiamo fatto una figlia, il tuo odore buono mi ha fatto invecchiare bene, fino a quattro anni fa, quando la vita si è rotta per sempre. Non è una cosa che puoi riparare, la vita, se si rompe. Non è come una bicicletta, un computer. Te ne sei andata quando molto era ancora da fare, molto da sognare, molte volte avremmo voluto ancora far l'amore, andare al ristorante, fare un salto a Tarquinia nei nostri sacri giorni d'Aprile. Qualcuno ha strappato la nostra vita come un brutto compito in classe; ti chiamo e non mi rispondi, ma nelle stanze c'è il tuo odore di ragazza: gomma americana, cuoio e lavanda. Dentro l'armadio i tuoi vestiti sanno di te. Per strada capita che avverta lo stesso tuo odore in qualche passante, la guardo un attimo, ti somiglia - la stessa grazia pudica - le auguro col cuore un destino differente rispetto al nostro. Prima magnifico e poi, come tutte le cose belle che si pagano a caro prezzo, crudele oltre ogni immaginazione.

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