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sabato 25 maggio 2013

LE COSE (NON) VANNO LASCIATE ANDARE…

di Tamara Mariani


 E' oramai tarda serata, intorno alle 23, quando Jenny esce dalla palestra.
I capelli un pò arruffati, chiusa nella sua tuta sportiva, col capo chino un pò in imbarazzo, reggendo il suo zainetto alla spalla con una mano, passa accanto ad un capannello di ragazze e ragazzi.
Due delle ragazze la scrutano sottecchi quasi con aria di disapprovazione dall'alto dei loro tacchi,le gambe strette nei leggings e le chiome di capelli lucenti in code di cavallo.I ragazzi non la guardano neppure.
Lei si domanda come facciano ad essere così attraenti dopo un'ora di palestra.
Lei è una donnina più semplice,acqua e sapone.
Sorpassato il cancelletto dell'ingresso della palestra,ha la sensazione di lasciarsi alle spalle una dimensione di finzione,un luogo dove le persone faticano per se stesse, ma non nelle loro anime,nelle loro essenze,ma per il loro corpo,l'involucro, riponendo in sudore e costanza la speranza di apparire migliori agli occhi degli altri.
Una sferzata di vento,le arriva alle guance e immagina che sia LUI.
Le SUE mani che le prendono il viso.
Alle narici,adesso sopraggiunge il profumo(che aspira forte)dei tigli che costeggiano il vialetto che sta percorrendo.E' maggio.
Gusta quel cielo nero con lo sguardo,ricordando che solo 2 ore prima, alle 21 era ancora giorno,non era buio,e non vi era quella splendida luna che adesso invece c'è.
Solo il dolore sente nel suo petto,dentro di sé,nel suo profondo.
Ha rinunciato a LUI.Si chiede solo come farà a scandire ogni giorno condizionato da Quell'assenza,si augura che questo tempo che dovrà passare,passi in fretta.
Non avrebbe potuto funzionare,era una storia impossibile.
Pur sapendo quando lo vide per la prima volta,che Era LUI,quello che stava aspettando da una vita.
Quello che sentiva che sarebbe dovuto arrivare,un giorno!
Ma lei da qualche anno era già di un altro,si un altro,colui che aveva sposato credendolo l'uomo della sua vita,solo oggi si accorge che l'unica appartenenza che esiste è quella a se stessi.
Così ora i due si amano,ma da lontano.Platonicamente.
Col pensiero,l'una chiama l'altro e viceversa,telepaticamente.
E fanno l'amore nelle loro fantasie,immaginando scene, sicuramente simili,perchè la loro affinità cerebrale è intensa.
Ha la sua voce da ascoltare,una voce sentita poche volte, ma tutte le volte che vuole può ripetere le stesse cose(che ha imparato a memoria) basta un click e un video registrato,salvato,nel cellulare,riparte.
Erano loro,i due. Lo sanno entrambe.
Ma lei ha rinunciato....

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