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domenica 26 maggio 2013

FILOSOFIA SPICCIOLA DEI SENSI

   di  Riccardo Avanzi




 Vi voglio parlare del corpo umano, dobbiamo rispettare tutti il nostro corpo, io lo rispetto sempre, anche se certi giorni lui se ne và per i fatti suoi, e poi torna stanco morto e tutto indolenzito, quando rientra non è che mi saluta anzi quasi mi ignora ritirandosi subito in camera per un sonnellino ristoratore.
Tra noi è una continua guerra di secessione, io comunque nonostante questi continui tafferugli lo rispetto, perche sono consapevole del suo ruolo attivo nel prosieguo della nostra unione.
Ora vi voglio portare un esempio, di quello che io devo sopportare, nella mia convivenza con lui.
Provate a pensare di essere capitati alla tavola di un grande chef, su questa tavola ogni tipo di cibo e bevanda che non potrete mai più consumare, se invitati nella dimora di qualche ricco magnate, vi è capitata un’occasione di quelle che capitano a poche persone nella vita, momenti da raccontare ai nipotini, e che loro racconteranno ai loro posteri per generazioni e generazioni.
E il vostro corpo che fa? Vi ignora, fa lo gnorri, le mani che vorrebbero toccare per portare alla bocca tutto quel ben di dio non si muovono, gli occhi arrossati dalla voglia e dal desiderio, il palato che deglutisce a vuoto, è il momento che aspettavate da una vita, e lui, il brutto imbecille dov’è? Potete sentire solo il profumo di tutte quelle delizie, e restate li impietriti maledicendolo per la sua immobilità.
Meditare una vendetta? No! non serve, quindi che siate dualisti Cartesiani e vi capiti di pensare che sia il corpo res xestensa, o lo spirito res cogitans, o che voi siate materialisti e pensiate che la materia preceda il pensiero, o che siate spiritualisti e pensiate che la materia derivi dal pensiero, oppure avete la convinzione che la materia e il pensiero siano la stessa cosa, date retta al sottoscritto mettete in funzione il sesto senso, non ve ne pentirete.

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