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martedì 6 marzo 2012

#Astarte, la madre, la signora della vita, della morte, della rinascita, l’amante del fanciullo, la guerriera, la dea dell’amore, l’impudica, la prostituta, la signora del cielo #citazione

Astarte è il nome greco-romano con cui viene designata la dea fenicia Ashtart (Astart). Venerata dalle popolazioni semitiche, il suo culto si diffonde in tutta l'area mediterranea grazie ai Fenici. Astarte, protettrice delle città fenicie di Tiro, Sidone, Cartagine e Biblo, è la divinità femminile per antonomasia, la Terra Madre che, unendosi con il suo sposo celeste Baal, «Signore potente», genera ogni essere vivente. Già dal II millennio i Fenici la raffigurano in statuette e basso­rilievi come dea madre che, nuda, sorregge i propri seni tra le mani, oppure mentre allatta un bambino, o ancora mentre regge fiori di loto o un disco o dei serpenti. I caratteri di divinità procreatrice sono anche confermati dalla sua assimilazione con l'Iside e la Hator egizie, con l'Ishtar (Istar) babilonese, con l'Afrodite greca e la Venere latina. Per quanto la figura di Astarte Dea Madre sia strettamente legata alla generazione e quindi alla vita, forti sono le implicazioni con la morte; e con la rinascita: nella città di Biblo, Astarte è associata alla figura del dio Tammuz, lo sposo fanciullo il cui mito di morte e resurrezione è simbolo del rifiorire annuo della vegetazione.

Il motivo del fanciullo che muore e risorge, e della potente divinità femminile cui egli è legato, rimanda al mito greco di origine siriaca di Adone, il giovane amato da Afrodite e dalla divinità infera Persefone, ucciso da un cinghiale e destinato da Zeus a trascorrere metà dell'anno con l'una, e metà con l'altra.

Astarte, come la potente Ishtar – regina del cielo e della terra, dea guerriera dell'amore , è anche protettrice dell'amore sessuale, di quello casto come di quello dissoluto (forse per questo motivo nel Vecchio Testamento il nome fenicio Ashtart è alterato in Astaroth, ovvero Astarotte, demone dell'impudicizia). Ruolo di rilievo nel culto di Astarte riveste la prostituzione sacra, praticata in particolare in ambiente siriaco.

Astarte è, inoltre, dea posta in relazione con la guerra (e in particolare con i cavalli e l'abilità equestre): in Mesopotamia ella viene invocata da Hammurabi quale «signora delle battaglie«, gli Assiri la rappresentano in armi in groppa ad un leone, nell'arte babilonese è raffigurata come dea guerriera sul carro. In ambito punico Astarte viene designata poi quale protettrice dei naviganti e in Siria il suo legame con il mare pare in parte testimoniato dall'associazione della dea con i pesci. Astarte è pure divinità astrale, signora dei cieli, divinità lunare: in Grecia sarà identificata con Afrodite Urania e a Roma le verrà attribuito l'epiteto Caelestis.


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