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giovedì 29 marzo 2012

#Società #Depressione #Crisi #Emergenza #Michele Tansella


http://espresso.repubblica.it
Così la crisi ci fa impazzire
di Michele Tansella
Depressione, ansia, alcolismo, psicosi, suicidi: decine di studi dimostrano il rapporto tra la recessione e l'aumento dei disagi psichiatrici. Prepariamoci, perché sarà un'emergenza sociale
(28 marzo 2012)
Un rapporto della Scuola di Sanità Pubblica di Harvard stima per il 2011-2030 gli effetti delle malattie sulla produzione: quelle mentali saranno responsabili del 35 per cento della perdita di produzione. Combatterle e finanziare la ricerca farebbe risparmiare enormi somme di denaro, oltre che enormi sofferenze. Invece, gli effetti dell'attuale recessione economica sulla salute mentale della popolazione saranno presto molto evidenti.

Basta guardare agli effetti che hanno avuto le crisi passate: aumento dei tassi di suicidio, delle malattie mentali stesse, dei disturbi legati all'uso di alcol e di sostanze. La Banca Mondiale ha stimato che la recessione provocherà un aumento di 30 milioni di disoccupati e che 90 milioni di persone arriveranno a vivere con 1,25 dollari al giorno. E dati europei dimostrano un aumento della disoccupazione dell'1 per cento che si associa a un proporzionale aumento dei suicidi delle persone sotto i 65 anni.

La recessione provoca anche un aumento dell'utilizzazione dei servizi di salute mentale, causati da un numero crescente di casi di depressione, di disturbi d'ansia e di abuso di alcol, a loro volta responsabili di un aumento delle violenze domestiche.

Per questo Brian Cooper, psichiatra epidemiologo inglese, suggerisce: progetti di re-training, programmi per chi lascia la scuola, per i meno abili; supporto alle famiglie a basso reddito; controlli sulla vendita e sui prezzi degli alcolici; potenziamento dei servizi di salute mentale di comunità.

E infine: supporto psicologico per le persone con debiti, poiché hanno un rischio 2-3 volte maggiore di depressione o psicosi e 4 volte maggiore di abuso di alcol o sostanze. Interventi sociali ad hoc, che devono però essere tempestivi. I pazienti con disturbi mentali sono spesso gli ultimi. Devono salire nella gerarchia delle priorità, specialmente nei periodi di recessione.

Michele Tansella è professore di Psichiatria, direttore del Centro Oms di Ricerca sulla salute mentale, Università di Verona

Dalla Rassegna Stampa del 29.3.2012, curata da Manlio Lo Presti 



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