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domenica 25 marzo 2012

#podcast #notizie storiche #serial killer: legge Masaniello

A PRESENZA DELLO PSICOLOGO
SULLA SCENA DEL CRIMINE
1.2. L’idea di “criminal profiler”
Le radici del Criminal Profiling sono lontane nel tempo: dalla frenologia di J. Gaal (1758-1828) all’antropologia criminale di Cesare Lombroso (1835-1919) all’antropometria segnaletica di A.Bertillon (1835-1914) ed al costituzionalismo, fino ad arrivare all’attuale identikit poliziesco. Il suo inizio però come strumento di supporto alle indagini investigative, si ha a partire dagli anni ’70 con le ricerche dell’F.B.I., quando si viene a creare il programma di profilo criminale ad opera degli agenti speciali Howard TETEN e Patrick MULLANY. All’interno di questo programma, elemento centrale per la soluzione di un crimine e meritevole della massima attenzione è “il movente”, perché cioè, i criminali violenti pensano ed agiscono in un certo modo. Successivamente, si amplia il terreno delle competenze, ed oltre a sviluppare un programma di negoziazione ostaggi, si costituiscono varie specialità: Crimini Sessuali; Incendi Dolosi; Spionaggio; Abusi Sessuali su Minori; Satanismo.
Nel 1983 viene fondato il VICAP team, ed un programma standardizzato di ricerca ed investigazione sui delitti seriali, il “Violent Criminal Apprehension Program”.
Nel 1984 nasce negli Stati Uniti il NCAVC “National Center for the Analysis of Violent Crime”, ed il successo dei Profilings nell’orientare le indagini è tale che le autorità locali iniziano a chiedere questa particolare forma di assistenza in un numero crescente di casi. Così il servizio di criminal profiling dell’FBI viene messo a disposizione di tutte le forze di Polizia degli Stati Uniti.
In seguito, il profilo psicologico è stato utilizzato anche in altri paesi quali il Canada (la polizia canadese ha sviluppato il VICLAS, un sistema analogo al VICAP dell’FBI), la Gran Bretagna, l’Australia e i Paesi Bassi.
Parallelamente al lavoro delle unità speciali dell’FBI, a partire dagli anni ’90, in Inghilterra, David CANTER sviluppa una linea di studio autonoma e originale che lo avrebbe condotto alla creazione della “Investigative Psychology”. Il suo approccio, a differenza di quello deduttivo dell’FBI, appare maggiormente orientato alle metodologie induttive, dedicando ampio spazio ad una nuova tecnica d’indagine, denominata Geographical Profiling.

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