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sabato 17 marzo 2012

La volontà di vivere dei #fiori, #sesso #riproduzione #odore #Michel Houellebecq #La carta e il territorio #citazione

Jed non ricordava più quando aveva cominciato a disegnare. Senza dubbio tutti i bambini disegnano, più o meno, ma non conosceva bambini, non era sicuro. La sua sola certezza attuale era che aveva cominciato a disegnare dei fiori, su quaderni di piccolo formato, con matite colorate.
I mercoledì pomeriggio di solito, e talvolta le domeniche, aveva conosciuto momenti di estasi, solo nel giardino pieno di sole, mentre la baby-sitter telefonava al suo amichetto del momento. Vanessa aveva diciotto anni, frequentava il primo anno di economia all'università di Saint-Denis/Villetaneuse, e per molto tempo fu l'unica testimone dei suoi primi tentativi artistici. Trovava i suoi disegni carini, glielo diceva ed era sincera, tuttavia gli lanciava talvolta degli sguardi perplessi. I ragazzini disegnano mostri sanguinari, insegne naziste e aerei da caccia (i più precoci, cazzi e fiche), di rado fiori.




Jed allora lo ignorava, e Vanessa altrettanto, ma i fiori non sono che organi sessuali, vagine variopinte che ornano la superficie del mondo, in balia della lubricità degli insetti. Gli insetti e gli uomini, e anche altri animali, sembrano perseguire uno scopo, i loro spostamenti sono rapidi e orientati, mentre i fiori rimangono nella luce, smaglianti e fissi. La bellezza dei fiori è triste perché i fiori sono fragili, e destinati a morire, come ogni cosa sulla terra naturalmente, ma essi in particolare, e come per gli animali il loro cadavere non è che una grottesca parodia del loro essere vitale, e come quello degli animali puzza – tutto ciò lo si comprende non appena si sono vissuti una volta il passaggio delle stagioni e il marcire dei fiori; Jed, dal canto suo, lo aveva capito fin dall'età di cinque anni e forse prima, poiché c'erano molti fiori nel parco attorno alla casa di Le Raincy, anche molti alberi, e i rami degli alberi agitati dal vento erano forse una delle prime cose che aveva scorto quando veniva spinto nella sua carrozzina da una donna adulta (sua madre?), oltre alle nuvole e al cielo. La volontà di vivere degli animali si manifesta con trasformazioni rapide – una lubrificazione dell'orifizio, un irrigidimento dell'asta e poi l'emissione del liquido seminale – ma questo lo avrebbe scoperto solo in seguito, su un balcone di Port-Grimaud, grazie a Marthe Taillefer. La volontà di vivere dei fiori si manifesta con la costituzione di macchie smaglianti di colore, che rompono la banalità verdastra del paesaggio naturale, come la banalità di solito trasparente del paesaggio urbano, nei comuni fioriti perlomeno.

(Michel Houellebecq, La carta e il territorio, Milano, Bompiani, 2010, p. 27 ss.)




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