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mercoledì 7 marzo 2012

#C'era una strega che raccoglieva la rugiada #Edna O'Brien #Uno splendido isolamento #citazioni



La storia è dovunque. S'infiltra nel terreno, penetra nel sottosuolo. Come la pioggia, o la grandine, o la neve, o il sangue. Una casa ricorda. Una rimessa ricorda. Un popolo riflette. La storia cambia a seconda di chi la racconta.

È un posto diverso da qualunque altro al mondo. Selvatico. Selvaggio. Le cose m'incontrano, io le studio. Bietole incrostate di fango. Cose scure, cose chiare. Pietre. Pietre compatte e trasparenti. Sento delle parole. Nel vento e nel passare del vento. Una musica, non sempre trascinante, non sempre triste, a volte fragorosa. Poi si spegne. Una pausa. Io le dico: sei finita, sei finita? Sento delle storie. Forse sono io che le racconto a me stesso, o forse sono questi mormorii che salgono dalla terra. Una terra così vecchia e popolata di fantasmi, così affamata e sazia. Parla. Parla di cose passate e di cose di là da venire. Battaglie e poi ancora battaglie, sangue sparso, mattinate tranquille, il lento muoversi degli animali e dei loro piccoli. Vorrei soltanto che tutte tutte le battaglie, sangue sparso, mattinate tranquille, il lento muoversi degli animali e dei loro piccoli. Vorrei soltanto che tutte le battaglie fossero passate, finite. Per questo prego, quando prego. A volte l'erba è come una persona che respira, un respiro sommesso, che dà un senso di calma. Di sera la luce è di un nero azzurro, una luce sacra, come un manto steso sui campi. Sembra che l'essenza di questo paese sia l'azzurro, ma l'erba è verde, di tanti verdi diversi, verde umido, verde raso, verde giallastro e così via. Da queste parti c'era una strega che aveva una bottiglia color blu scuro in cui teneva le sue pozioni. Si alzava presto, come me. Raccoglieva la rugiada. I suoi nemici erano colpiti da sciagure o morivano di colpi. I loro cavalli scivolavano o i loro pony s'imbizzarrivano sul pendio che scendeva dalla sua casa. Aveva avuto cinque mariti e li aveva sepolti tutti quanti. Io la sento vicino a me. Forse è perché i morti non muoiono ma rimangono su questa terra. Giovani che hanno sacrificato la vita e aspettano di risorgere. Una ragazza ama il suo innamorato e lui la ricambia, ma ama di più il suo paese e ne rimane ostaggio...

(Edna O'Brien, Uno splendido isolamento, ed Feltrinelli, 1997)

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