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sabato 9 marzo 2024

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 9 marzo.
Il 9 marzo 1562 a Napoli vengono banditi i baci in pubblico, pena la morte!
Che mondo sarebbe senza baci? Oggi possiamo solo immaginarcelo, ma il  9 marzo 1562, Napoli poteva rispondere a questa domanda. In quel giorno infatti vengono banditi i baci dalla città.
 Chi veniva colto a scambiarsi effusioni alla luce del sole sarebbe stato punito addirittura con la morte.
L’operazione nacque per proteggere le donne che subivano aggressioni e violenze, e per regolamentare lo spazio che divide la violenza sessuale dal semplice approccio. All’epoca venivano infatti paragonati a stupri tentati, tutti quegli atti esercitati “contro l’altrui pudicizia e che non consistevano nella congiunzione carnale“. Mancava dunque una regolamentazione verso tutti gli atti che non potevano essere perseguitati come atti di violenza e che quindi venivano usati come pretesto dagli aggressori. Da qui il divieto del 9 marzo 1562, attuato in tutta la città.
Sì, perché nella Napoli spagnola, una Napoli ricca che sta vivendo una grande crescita culturale, tanto da far concorrenza a Venezia e alla nascente Madrid, i baci in pubblico vengono puniti con la condanna a morte. Sarebbe impensabile ai giorni d’oggi, in cui tutti, almeno una volta, ci siamo scambiati un bacio in pubblico con la nostra metà. Sarebbe una strage. Proviamo ad immaginare due ragazzi al tramonto su una spiaggia partenopea che dopo essersi scambiati il loro tanto atteso primo bacio, si vedono assaliti da gendarmi o vecchie signore bigotte che li additano per il loro gesto. E poi in fila, lì, tra tanti innamorati condannati alla pena di morte. Eppure un gendarme del tempo ai giorni nostri su una spiaggia, ad un parco pubblico fuori un liceo resterebbe fedele ai suoi doveri o si farebbe travolgere anche lui dalla follia dei baci?

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