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domenica 24 marzo 2024

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 24 marzo.
Il 24 marzo 2015 un aereo della Germanwings si schianta contro una montagna, uccidendo tutti, equipaggio e passeggeri.
Un ennesimo incidente aereo in Europa. Il volo 9525 della compagnia tedesca Germanwings, operato mediante un aereo Airbus A320-200, che da Barcellona, in Spagna viaggiava a Düsseldorf, in Germania, alle ore 10:47 del 24 marzo 2015 si è schiantato in Francia, sulle Alpi di Provenza, in una zona impervia compresa tra le località di Prads-Haute-Bléone e Barcelonnette. Si trattava di un volo low cost ed è il primo incidente aereo con vittime di una compagnia low cost.
Tutti i media del mondo danno la colpa della tragedia al copilota Andreas Lubitz. Tutti i giornali titolano: “E’ stato lui!” È stato lui a far cadere l’Airbus 320, con 150 persone a bordo, 144 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. La ricostruzione di come sarebbero andati i fatti è stata resa nota dal procuratore di Marsiglia, Brice Robin in una conferenza stampa. Prima di questa conferenza stampa, il New York Times aveva già rivelato che pochi minuti prima dello schianto uno dei due piloti era chiuso nella cabina e l’altro era fuori che cercava di entrare.
L’aereo decolla da Barcellona alle ore 10:01 (ora CET, ovvero l’orario dell’Europa Centrale, che include anche l’ora della Spagna, della Germania, della Francia ed anche dell’Italia), che corrisponde alle 9:01 ora UTC, ovvero il Tempo Coordinato Universale, derivato dal tempo medio di Greenwich. Il volo è partito in ritardo rispetto all’orario previsto, le 9:35 (ora CET). Alle 10:30 l’ultimo contatto accertato; alle 10:31 abbandona l’altitudine assegnata (38.000 piedi) e comincia una discesa di circa 17,8 metri al secondo. La torre di controllo cerca invano di contattare il pilota. Alle 10:36 dichiarano l’emergenza; si alza in volo un Mirage dall’aeroporto di Marsiglia e raggiunge lo spazio aereo in cui si trova l’airbus 320. Alle 10:47 lo schianto contro la montagna a 700 km all’ora.
Gli investigatori dichiararono che il Airbus A320-211 era precipitato a seguito delle azioni volontariamente intraprese dal copilota e che le indagini erano volte in particolare a studiare le mancanze procedurali che hanno causato il disastro, con particolare attenzione agli aspetti medici che hanno portato all'incidente e ai sistemi di sicurezza adottati per le porte delle cabine di pilotaggio dopo gli avvenimenti dell'11 settembre 2001.
Emerse che il copilota, Andreas Lubitz, approfittando dell'uscita dalla cabina del comandante, Patrick Sondenheimer, vi si barricò all'interno per pilotare il velivolo contro il suolo. Nella traccia audio delle scatole nere vennero registrati, a partire dalle ore 9:34 UTC, i tentativi del comandante di rientrare in cabina culminati alle 9:40 con violenti colpi alla porta della cabina di pilotaggio.
Il copilota era il tedesco Andreas Lubitz, nato il 18 dicembre 1987 a Montabaur, in Renania, 27 anni, 919 ore di volo all'attivo e in forza alla Lufthansa dal settembre 2013; formatosi nelle migliori scuole di pilotaggio di Brema in Germania e di Phoenix negli Stati Uniti, nel 2009 aveva sospeso per circa 11 mesi l'addestramento a causa di una grave depressione e manifestazioni di impulsi suicidi, ma aveva poi superato brillantemente i test medici e psicologici.
Tre giorni dopo il disastro, Il 27 marzo 2015, gli investigatori tedeschi perquisirono la casa di Lubitz a Montabaur sequestrando un computer e alcuni oggetti, senza però trovare alcun indizio che potesse suggerire una qualsivoglia motivazione per l'azione suicida e la strage perpetrata.
In un bidone dei rifiuti venne però rinvenuto un certificato medico in cui si attestava che Lubitz sarebbe stato "inabile al lavoro" il giorno dell'incidente. La Germanwings affermò di non aver ricevuto alcuna informazione in merito. In base al diritto tedesco un datore di lavoro non può avere accesso alle cartelle cliniche dei dipendenti e i certificati medici prodotti per giustificare l'assenza di un lavoratore non possono dare informazioni sulla diagnosi, ma solo sulla prognosi.
A fronte dei tragici sviluppi della vicenda, numerose compagnie aeree hanno ripristinato la regola secondo cui, nella cabina di pilotaggio, deve esserci la presenza continua e obbligatoria di due membri dell'equipaggio, in modo che quando un pilota lascerà la cabina dovranno comunque essere presenti due persone. Questa norma era già valida negli Stati Uniti e per le compagnie spagnole Iberia e Vueling. Il 27 marzo l'autorità aeronautica europea (EASA) ha sollecitato gli operatori aerei ad adottare delle procedure che garantiscano la presenza di almeno due persone nella cabina di pilotaggio per tutta la durata del volo.

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