Cerca nel web

sabato 8 giugno 2019

#Almanacco quotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è l'8 giugno.
L'8 giugno 1638 in Calabria si ebbe un terribile terremoto.
Il terremoto dell'8 giugno 1638 fu un disastroso terremoto che colpì la Calabria, in particolare il Crotonese e parte del territorio già colpito nei giorni 27 e 28 marzo del 1638 da un altro terremoto catastrofico.
Secondo il Working Group Catalogo Parametrico Terremoti Italiani (CPTI) la scossa di terremoto si verificò l'8 giugno 1638 alle ore 9:45 GMT; in alcuni articoli di Paolo Galli e Vittorio Bosi, e in un lavoro di Giovanna Chiodo sui terremoti del 1638, la data del terremoto viene fissata alla notte del 9 giugno 1638.
Il terremoto colpì il versante orientale della Calabria, in particolare le località del Marchesato crotonese e le pendici orientali della Sila.
L'intensità all'epicentro fu del X grado della Scala Mercalli, Me 6.6. Venne interessata soprattutto una vasta area della Sila spopolata. Ciononostante furono distrutti sei paesi e ci furono danni gravissimi in altri quindici, fra cui Crotone e Catanzaro. Fu interessata anche Cosenza e casali circostanti che avevano già subito danni gravissimi durante il terremoto del 27 marzo 1638. Il terremoto causò imponenti dissesti geologici che modificarono in modo permanente la geografia fisica della Calabria. Secondo testimoni dell'epoca si determinò fra l'altro l'apertura di un'enorme faglia alta 80 cm circa e lunga 60 miglia che da Petilia Policastro (anticamente, Policastro) giungeva in Sila e dalla quale fuoriuscivano gas:
« Dal confine di Policastro fin'all'estrema parte della montagna, che chiaman Sila, alla volta di Tramontana, si abbassò per trè palmi dall'un lato il terreno, per lo spazio di sessanta miglia, con diritto solco stendendosi, e quel, che riesce di maggior maraviglia, si diffuse con ugual tenore, non meno nelle più basse valli, che nelle più alte montagne; Fu qui similmente osservato, che da quelle voragini esalava fuora fetor di solfo, e che per alcune sere, che precessero al terremoto »
(Agazio Di Somma, Historico racconto de i terremoti della Calabria dall'anno 1638, fin'anno 41. Napoli, appresso Camillo Cauallo, 1641.)
La faglia venne riconosciuta ai primi del XVIII secolo da Domenico Martire in località "Cagno", attualmente lago Ampollino, ed è stata studiata di recente per mezzo di analisi paleosismologiche e il ricorso alla fotografia aerea nella zona della Sila chiamata ancora adesso, nel ricordo dei contadini, "La conca del terremoto".

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog

Archivio blog