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giovedì 6 giugno 2024

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 6 giugno.
Il 6 giugno 2016 in Italia entra in vigore la legge sulle unioni civili.
L'11 maggio il Parlamento diede il via libera definitivo, dopo mesi di accese polemiche alla legge poi entrata in vigore il 6 giugno. La legge, che ufficialmente si chiama "Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze", estende alle coppie omosessuali la quasi totalità dei diritti e dei doveri previsti per il matrimonio (fatta eccezione per l'obbligo di fedeltà e adozione), incidendo sullo stato civile della persona.
Secondo Arcigay, sono oltre 14mila le persone che ne hanno beneficiato. Al dicembre 2017 sono infatti state 6.073 le coppie che hanno celebrato la propria unione nei Comuni italiani, alle quali se ne aggiungono circa mille celebrate all'estero e poi trascritte nei registri. "Entro fine anno - prevede Gabriele Piazzoni, segretario dell'associazione - è probabile che si arrivi a 10mila".
Ed è la stessa Monica Cirinnà sul suo sito, a fornire in dettaglio i numeri di quante  persone si sono unite civilmente di fronte a un ufficiale di Stato e alla presenza di due testimoni: al 31 dicembre 2017 la regione dove se ne sono celebrate di più è di gran lunga la Lombardia, 1.514, di cui 799 nella sola Milano. Seguono il Lazio (915, di cui 845 a Roma), l'Emilia Romagna (645) e la Toscana (599). Fanalini di coda le regioni del sud: appena 3 in Molise, 6 in Basilicata e 24 in Calabria. A Crotone il record negativo: è l'unica provincia che non ha fatto registrare nemmeno una unione civile, tanto nel 2016 che nel 2017.
"Questi dati - ha detto ancora Piazzoni dell'Arcigay - non solo confermano la necessità di quella legge e la grande rivoluzione che sta producendo nell'opinione pubblica, ma rendono ancor più evidente come il nostro Paese abbia tenuto senza alcuna tutela tantissimi famiglie, costringendo per decenni una parte non piccola della popolazione all'invisibilità. La legge sulle unioni civili ci ha consegnato un Paese migliore ed è stato il primo passo nella strada verso la piena uguaglianza. Forti di questa richiesta evidente di diritti e di riconoscimento pubblico delle persone lgbt, percorreremo questa strada con ancora maggiore forza, e non saremo soddisfatti fino a quando anche l'ultima differenza di trattamento non sarà stata abolita, dal matrimonio ai diritti genitoriali al contrasto di ogni discriminazione".


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