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sabato 22 agosto 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 22 agosto.
Il 22 agosto 1904 nasceva a Guang'an Deng Xiao Ping, figura cardine della Cina del secolo scorso.
Nato nel Sichuan, dopo brevi studi tradizionali si recò in Francia a studiare e lavorare; vi soggiornò dal 1920 al 1926 e qui aderì ai gruppi comunisti formati da Zhou Enlai. Passato brevemente per le scuole di partito a Mosca, ritornò nel 1927 in Cina, appena prima della repressione contro i comunisti. Impegnato nel lavoro clandestino nelle città e nelle campagne, raggiunse la zona di guerriglia di Mao, che sostenne pienamente contro le pressioni dei gruppi legati all'Internazionale comunista e ai sovietici, subendo da questi un durissimo attacco alla vigilia della Lunga marcia, alla quale partecipò come dirigente politico-militare. Sostenitore convinto della linea maoista, diresse la resistenza antigiapponese nello Shanxi e nel Hebei riportando vittorie decisive nella guerra civile contro il Guomindang nelle pianure del centronord. Nei confronti dell'Urss mantenne sempre un'ostile diffidenza, motivata poi esplicitamente durante il contrasto tra i due paesi negli anni sessanta. Dopo la vittoria svolse compiti amministrativi ed economici nel ricco sudovest, ma passò presto a Pechino al vertice del governo e del partito del quale diresse la segreteria difendendo sempre il potere supremo del partito su tutte le istanze sociali, in particolare contro le critiche degli intellettuali. Convinto che il Grande balzo in avanti fosse stato un errore, sostenne le iniziative dei contadini per aumentare la produzione; per questa sua linea moderata e per la sua difesa istituzionale del partito fu attaccato violentemente durante la rivoluzione culturale, rimosso dalle sue posizioni e inviato in campagna. Ritornò al vertice nel 1973 e cercò di restituire la direzione della società ai gruppi più qualificati per cultura ed esperienza. Per questo fu nuovamente attaccato e condannato nel 1976, ma subito dopo la morte di Mao intraprese una battaglia per ritornare al potere cercando l'appoggio degli intellettuali e anche della dissidenza in nome dell'efficientismo e del merito professionale contro l'ugualitarismo e l'impreparazione. Con una vasta schiera di seguaci riuscì a destituire Hua Guofeng dal vertice del partito alla fine del 1978; intraprese in seguito una serie di riforme radicali miranti a decollettivizzare l'economia, prima rurale e poi urbana, premiando i lavoratori più attivi e preparati. Nell'attuazione di queste riforme, coronate da sostanziali successi economici soprattutto in agricoltura nonostante l'accentuarsi delle disparità regionali e l'espulsione di rilevanti masse dall'attività agricola, Deng Xiaoping mantenne sempre con rigore il principio dell'autorità assoluta del partito contro ogni prospettiva di pluralismo e di liberalizzazione politica. Nel 1987, e soprattutto nel 1989, si schierò contro le richieste di democrazia avanzate da giovani e intellettuali, sostenendo la sanguinosa repressione di piazza Tiananmen attuata dall'esercito nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989.
Dal 94 aveva abbandonato la vita politica dimettendosi da tutte le cariche (da un'unica carica non si era mai dimesso, dalla Presidenza dell'Associazione Nazionale di bridge) e non compariva in pubblico per le sue condizioni di salute.
La sua morte è stata ufficialmente annunciata alle 21:08 del 19 febbraio 1997.


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