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venerdì 28 agosto 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno. Oggi è il 28 agosto.
Il 28 agosto 1988, durante una esibizione delle frecce tricolori nella base aerea di Ramstein, in Germania Ovest, 3 aerei della pattuglia acrobatica entrarono in collisione tra loro, precipitando al suolo in fiamme. L'incidente causò la morte dei tre piloti e 67 spettatori, di cui 51 subito e 16 successivamente a seguito delle ferite riportate.
Gli aerei, ormai alla fine della esibizione, dovevano eseguire la figura di un "cardoide", in cui 9 aeroplani tracciavano la figura di un cuore in aria, e il decimo passava al suo interno trafiggendolo. L'aereo solista, un Aermacchi MB-339 pilotato dal tenente colonnello Ivo Nutarelli, accortosi di star giungendo troppo presto tentò una manovra disperata aprendo il carrello e l'aerofreno ventrale per rallentare velocemente, ma fu inutile. Colpì in coda l'aereo pilotato dal tenente colonnello Mario Naldini il quale a sua volta avvitandosi privo di controllo colpì quello del capitano Giorgio Alessio. I tre piloti tentarono l'eiezione, ma a causa della bassa altezza dal suolo (meno di 50 metri) l'impatto fu comunque mortale. Mentre due velivoli precipitarono ai bordi della pista, quello di Nutarelli precipitò investendo il pubblico assiepato ad ammirare l'evento.
L'intero incidente ebbe una durata di meno di 10 secondi, impedendo qualsiasi possibilità di fuga agli spettatori.
In seguito, furono vietati per 3 anni le esibizioni aeree nel cielo della Germania, e quando fu consentito nuovamente, nuove misure di sicurezza imposero una distanza molto maggiore tra l'area di volo e le tribune del pubblico.
E' interessante notare che Ivo Nutarelli e Mario Naldini erano in volo la sera della tragedia di Ustica, e presumibilmente avevano percorso un tratto nei pressi del Dc9 Itavia. A tal proposito il giudice Rosario Priore aveva convocato Naldini per l'8 settembre a rispondere alle sue domande, ma naturalmente non potè mai farlo.
Tuttavia, lo stesso Priore, pur notando la singolare coincidenza, si disse non convinto di una connessione tra i due eventi a causa di una "sproporzione tra fini e mezzi, e cioè che si dovesse cagionare una catastrofe – con modalità peraltro incerte nel conseguimento dell'obiettivo, cioè l'eliminazione di quei due testimoni per impedirne rivelazioni".

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