Il 23 agosto 1927 alle ore 00.27 (ora di Boston) Nicola Sacco e 7 minuti dopo Bartolomeo Vanzetti venivano giustiziati dallo stato del Massachusetts per l'omicidio di due persone.
Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti,
pugliese il primo e piemontese il secondo emigrarono negli Stati Uniti
nel 1908. Vissero e lavorarono nel Massachusetts facendo i mestieri più
disparati come consuetudine in quegli anni per gli immigrati, (alla fine
Sacco calzolaio e Vanzetti pescivendolo), professando le loro idee
socialiste di colore anarchico e pacifista. Nell’aprile del 1920 in un
clima permeato da pregiudizi e da ostilità verso gli stranieri, furono
accusati di essere gli autori di una rapina ad una fabbrica di calzature
in cui rimasero vittime un cassiere e una guardia armata.
Il processo istituito
contro di loro non giunse mai alla certezza di prove accusatorie
sicure, ma fu fortemente condizionato dall'ansia di placare un opinione
pubblica furiosa e avvelenata dalla violenza, a cui bisognava dare dei
colpevoli e dal pretesto fornito dall'evento per la scalata al successo
personale del giudice Thayer e del pubblico ministero Katzmann.
Di certo Sacco e
Vanzetti pagarono per le loro idee anarchiche, idealiste e pacifiste (al
momento dell’intervento americano del conflitto del 15-18 si
rifugiarono in Messico per non essere arruolati) e per il fatto di far
parte di una minoranza etnica disprezzata ed osteggiata come quella
italiana. Non da meno pesarono le azioni violente e terroristiche
dell’altra ala del pensiero anarchica dei primi anni del secolo (ad es.
Gaetano Cresci e Giovanni Passanante) e non ultime alcune contraddizioni
della linea difensiva. Dopo circa un anno di processo il 14 luglio 1921
furono condannati alla sedia elettrica.
Sacco e Vanzetti
ribadirono fino all'ultimo la loro innocenza, ma nonostante nel 1925 un
pregiudicato, tal Celestino Madeiros si accusasse di aver partecipato
alla rapina assieme ad altri complici scagionando completamente i due
italiani e nonostante appelli e manifestazioni di solidarietà e di
richiesta di assoluzione da parte dell’opinione pubblica mondiale, la
notte del 23 agosto 1927 Sacco e Vanzetti furono giustiziati sulla sedia
elettrica.
Nel 1977 dopo che il
caso era stato più volte riaperto, il governatore del Massachusetts,
Michael s. Dukakis, riabilitò le figure di Sacco e Vanzetti, scrivendo
nel documento che proclama per il 23 agosto di ogni anno il S.&V.
Memorial Day che “il processo e l’esecuzione di Sacco e Vanzetti devono
ricordarci sempre che tutti i cittadini dovrebbero stare in guardia
contro i propri pregiudizi, l’intolleranza verso le idee non ortodosse,
con l’impegno di difendere sempre i diritti delle persone che
consideriamo straniere per il rispetto dell’uomo e della verità”.
Di tutta la
vicenda (che per la durata della prigionia e i contorni della fine
assume quasi caratteri martirologici) preme far rilevare l’estrema
coerenza e convinzione nei valori professati da Sacco e Vanzetti, mai
rinnegati fino alla fine e non ultimo il forte legame di amicizia che li
tenne uniti e spiritualmente vicini per tutta la loro esistenza, anche
nel momento in cui salirono sulla sedia elettrica, con un coraggio, uno
stoicismo ed una umanità su cui tutti dovremmo riflettere e
confrontarci. Perché in ogni caso la vera memoria ha un futuro dentro
ognuno di noi.
Nessun commento:
Posta un commento