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lunedì 24 agosto 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 24 agosto.
Il 24 agosto 1981 Mark David Chapman veniva condannato all'ergastolo dallo stato di New York per l'omicidio di John Lennon.
26 anni, guardia giurata dal passato burrascoso, con episodi di tossicodipendenza e scarsa lucidità mentale, Chapman era furioso con Lennon perchè il suo idolo aveva rinnegato il passato dei Beatles e professava addirittura un mondo in cui venisse abolita la religione o la proprietà privata. Era deciso a fargliela pagare.
L'8 dicembre 1980 Chapman intercettò Lennon all'uscita dalla sua residenza e si fece fare una dedica sulla copertina del suo ultimo album. Da notare che un fotografo nei pressi, Paul Goresh, immortalò la scena; dunque abbiamo una foto di Lennon col suo assassino (quella qui riprodotta). Chapman rimase davanti alla casa di Lennon, e quando due ore dopo lui tornò, gli urlo "Ehi Lennon, stai per entrare nella storia" sparandogli 5 colpi di pistola nel petto. Poi si mise a leggere "Il giovane Holden", romanzo che fin dall'adolescenza aveva ispirato il suo modo di essere. Quando giunsero sul posto i poliziotti gli chiesero "ma lo sai cosa hai fatto?" e lui rispose "si, ho ucciso John Lennon".
Chapman si trova da 39 anni in carcere, attualmente nella prigione di Wende, nello stato di New York. Nel 2014 ha ammesso di essere stato «un idiota» e s'è detto dispiaciuto, davanti alla commissione che doveva decidere se concedergli la libertà condizionata, «di aver causato tanto dolore».
Alla commissione, l'uomo ha detto che John Lennon «era un uomo di grande talento» e «molte, molte persone lo amavano e ancora lo amano», aggiungendo che, in prigione ancora riceve molte lettere di persone che gli raccontano del dolore che la morte dell'ex Beatles ha causato loro.
Nel progetto di ucciderlo, ha spiegato Chapman «ho visto una via d'uscita, un modo facile per superare la mia depressione», salvo poi accorgersi di aver preso una «decisione terribile», pur sapendo ciò che stava facendo: «Mi dispiace di essere stato così idiota e di aver scelto la parte sbagliata della gloria».
Ma al 65enne non è bastato il dietrofront: per l'ottava volta la sua richiesta è stata bocciata (è dal 2000 che ci prova) e lui è così rimasto in carcere dove sta scontando una condanna all'ergastolo. Il 29 agosto 2016 la sua richiesta è stata bocciata per la nona volta.

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