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mercoledì 29 maggio 2019

#Almanacco quotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 29 maggio.
Il 29 maggio 1914 si ebbe il terzo più grave disastro navale della storia moderna.
Il 28 maggio 1914, uno “steamer”, cioè un piroscafo inglese, che si chiamava RMS (‘Royal Mail Steamer’), “Empress of Ireland” (‘Imperatrice d’Irlanda’), molla gli ormeggi dal porto di Québec, in Canada, per far rotta su Liverpool, Inghilterra, con 1.477 persone a bordo.
Intorno alle 01.00 del mattino seguente la vedetta segnalava la presenza di un'altra nave che procedeva in senso contrario sulla medesima rotta, la nave da carico norvegese Storstad. Il Comandante Kendall dell'Empress of Ireland inviava segnali con la sirena alla Storstad per avvertire quest'ultima della propria presenza, mentre ordinava nel contempo un cambiamento di rotta di 10º a sinistra rispetto alla rotta che era intento a seguire.
La Storstad rispondeva al segnale informando che avrebbe continuato ad avanzare sulla medesima propria rotta. Dopo il leggero cambiamento di rotta della Empress le due navi avrebbero dovuto passarsi fianco a fianco senza problemi, ma improvvisamente un banco di nebbia avvolgeva la Storsad e a quel punto il comandante dell'Empress ordinava per sicurezza di fermare i motori e avvertiva l'altra unità impegnata nel passaggio a breve distanza, ma nessun altro segnale arrivava da quest'ultima mentre la nebbia avvolgeva rapidamente anche la Empress.
Ciò che accadde a quel punto è di difficile interpretazione: poco dopo la Storstad entrava in collisione con la Empress infilandosi con la propria prua nel fianco destro del transatlantico per ben sette metri fin sotto la linea di galleggiamento. Dopo l'impatto la Storstad, con i motori indietro tutta, si disincagliava e spariva nella nebbia, mentre la Empress continuando ad imbarcare acqua si capovolgeva su un fianco.
Il 29 maggio 1914 alle 01.20 del mattino, dopo appena 9 ore e 42 minuti di navigazione la Empress of Ireland si inabissava nelle acque del fiume San Lorenzo in soli 14 minuti. Le vittime di questo disastro furono 1.012 persone tra cui almeno una ventina di nazionalità italiana.

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