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lunedì 31 agosto 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 31 agosto.
Il 31 agosto 1997 a Parigi nel tunnel presso il Pont de l'Alma, la Mercedes S280 guidata da Henri Paul si schiantava a forte velocità contro il 13esimo pilastro del tunnel provocando la morte del conducente e dei passeggeri posteriori, Dodi Al-Fayed, figlio del magnate arabo proprietario dei grandi magazzini Harrod's di Londra, e Lady Diana Spencer, principessa ex moglie di Carlo d'Inghilterra. Solo la guardia del corpo, seduta nel posto del passeggero, si salvava grazie al fatto che indossava la cintura di sicurezza al momento dell'impatto.
Sull'incidente si è discusso molto sui giornali, sia per l'identità illustre delle vittime, sia per l'insistenza con cui Mohamed Al-Fayed, padre di Dodi, indicava in un complotto con i servizi segreti coinvolti nella volontà di uccidere la principessa, rea di essere incinta e dunque di porre la famiglia reale in una posizione scomoda, avendo un fratello del futuro re di sangue arabo.
Quello che è certo è che il guidatore (nel cui sangue è stata rinvenuta un'alta concentrazione di antidepressivi e un alto tasso alcolico) viaggiava a velocità sostenuta, circa 110 km/h, per evitare l'assalto dei paparazzi che dall'uscita dell'hotel inseguivano la coppia, e che al momento di imboccare la rampa in discesa per il tunnel la Mercedes sbandò a causa della collisione con una Fiat Uno proveniente dal controviale.
La tesi del complotto si basano, oltre che sulle insistenze del padre di Dodi, anche sulle parole dell'ex agente segreto britannico Richard Tomlinson, secondo il quale l'incidente fu provocato da agenti segreti che con un laser accecarono il guidatore costringendolo a sbandare, nonchè su una lettera scritta da Diana alcuni mesi prima della sua morte e consegnata al suo maggiordomo, nella quale esprimeva la paura di rimanere vittima di un incidente stradale per opera dell'ex marito Carlo.
Su questa tesi non c'è stato mai alcun riscontro, tuttavia sono da segnalare alcuni morte sospette avvenute negli anni successivi, quali quella del fotografo James Andarson, trovato morto nel 2004 nelle campagne presso Montpellier per un presunto suicidio e quella dello scrittore Frederic Dard a cui Andarson aveva raccontato tutta la vicenda accaduta sotto i suoi occhi.


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