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domenica 3 aprile 2022

8 aprile: il concerto Etno-sinfonico che aspettavamo

 Intervista a Gualtiero Lamagna, Rettore, ovvero Presidente, dell'Accademia dei Sensi


 Sinfonica 3.0, la stagione musicale che al Teatro Sperimentale di Pesaro vede impegnata l'Orchestra Sinfonica G. Rossini, rende omaggio alla Giornata Mondiale dei Rom, Sinti e Camminanti inserendo in programma, per l'8 aprile, un concerto Etno-sinfonico.

 Dopo il primo concerto, tenuto al teatro "Fedele Fenaroli" di Lanciano il 16 maggio 2021, proprio nel 77° anniversario della rivolta dei prigionieri romanì confinati nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, l'Orchestra si riunirà nuovamente, sotto la direzione del Maestro Nicola Russo, con Santino Spinelli e il suo Alexian Group e con i Solisti dell’Orchestra Europea per la Pace per una sessione al mattino, riservata agli studenti, e il concerto alla sera.

 Magnifico Rettore, perché l'Accademia dei Sensi partecipa a questo progetto?

 Lasciamo perdere i titoli statutari... questa partecipazione è l'espressione di ciò che l'Accademia ha maturato nella sua attività, in armonia con i propri scopi.

 In cosa esattamente un concerto etno-sinfonico sarebbe in armonia con i fini associativi?

 Si tratta di cultura, di sperimentazione di inedite espressioni musicali che trovano radici profonde nella storia e che sono fortemente legate alle tradizioni popolari delle Regioni italiane. E la musica è un'arte cui l'Accademia presta molta attenzione.

 Al centro del progetto appare chiara la musica rom: quale sarebbe il legame con le nostre tradizioni popolari?

 I Rom dal tardo Medioevo e, successivamente, altre popolazioni romanì, tra cui i Sinti, popolano l'intero continente europeo e da allora la loro cultura, non semplicemente la musica, influenza anche le nostre regioni. Questo è un aspetto che viene trascurato quando si parla dispregiativamente di "zingari". Un po' come quando si discute della questione meridionale in termini di mafia e camorra, di "terroni": il pregiudizio e la discriminazione prevalgono sull'osservazione e la comprensione.

 Un concerto quale occasione di riscatto?

 Suggerisco di pensare che sia un'occasione di affermazione dell'esistenza e rilevanza della cultura dei popoli romanì per riconoscerne la dignità. Della loro cultura e di loro in quanto esseri umani.

 L'Accademia si è già impegnata in proposito?

 Grazie anche all'impegno del gruppo musicale Quasimanouche abbiamo contribuito all'edificazione del Monumento al Samudaripen di Lanciano. E Quasimanouche stesso è testimone della rilevanza della cultura romanì, suonando e raccontando come un giovane sinto si lasciò affascinare dal jazz che veniva d'oltreoceano e di come vinse le peggiori avversità per affascinare ancora tutt'ora, a sua volta, il Nordamerica e il mondo intero con il suo stile. Sto parlando di Django Reinhardt.

 Sembrerebbe che l'Accademia rivolga la sua attenzione prevalentemente alla questione rom...

 L'Accademia dei Sensi si è sempre impegnata sul tema della discriminazione, con progetti tesi a superare disagi e valorizzare differenze. Per restare ai fatti più devastanti della storia, prima di dedicarsi al ricordo dello sterminio delle popolazioni romanì ha dedicato altrettanta attenzione alla Shoah partecipando, ad esempio, all'edizione del 2011 di Memorie in Piazza. La produzione di audioletture dei lemmi dell'Enciclopedia delle Donne e il progetto Terza Rete rispettivamente mirano a dare merito alle eccellenze femminili nella storia e ad avvicinare la popolazione anziana all'uso delle nuove tecnologie di comunicazione.

 Torniamo al prossimo appuntamento...

 L'Accademia sostiene tramite il mio impegno personale questo concerto. Credo che sia l'occasione migliore per rilanciare l'attività dopo questo periodo di stasi aggravato dall'emergenza sanitaria da cui, ci auguriamo, stiamo uscendo. Nella critica situazione internazionale in cui stiamo entrando, mi pare importante essere fattivamente sostenitori di un'iniziativa di pace di così alto profilo.

 Un sostegno personale?

 A Santino Spinelli mi lega una grande amicizia. Condividiamo gli stessi principii e la stessa passione: la musica. Da questa estate ho iniziato con lui a cimentarmi sul suo repertorio ed è giunto il momento di mettermi alla prova.

 Sarà quindi al concerto, sul palco?

 Darò il mio modesto contributo tra i Solisti dell'Orchestra per la Pace. Spero di esserne all'altezza.

 Quale strumento suonerà?

 Porterò sia la chitarra classica che la francese, la Manouchat costruita dal mio amico liutaio Laurent Berger. Mi permetteranno di esprimere ritmi balcanici e rumba catalana. Al meglio che potrò.

 Sarà un'esperienza emozionante...

 Sicuramente. Un'occasione più unica che rara per me.

Mi resta solo di augurare tanta M...!

Incrocio le dita!

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