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domenica 1 marzo 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il primo marzo.
Il primo marzo del 1954 fu fatta detonare nell'atollo di Bikini l'ennesima bomba termonucleare, la più potente della storia degli Stati Uniti (15 megaton), sebbene non l'ultima.
In totale, dal 1946 al 1958 gli americani compirono 77 esperimenti nucleari nell'atollo, facendo esplodere oltre un centinaio di navi da battaglia ormai in disuso, per verificare la potenza e la funzionalità del proprio arsenale nucleare, gli effetti sull'equipaggio di una battaglia nucleare, e quali fossero le possibilità di risanare una nave colpita da radiazioni.
Per preparare l'atollo ai test, i residenti delle Bikini vennero deportati su isole disabitate, molto più piccole, prive della laguna centrale, protetta da barriera coralline, dove non poterono sviluppare la loro pesca tradizionale e da allora furono costretti a dipendere dai rifornimenti via mare per potersi cibare.
57 cavie, 109 topi, 146 maiali, 176 capre, e 3.030 topolini bianchi erano stati posti su 22 navi bersaglio in postazioni normalmente occupate dalla gente. Il 10% degli animali morì per l'onda d'urto, il 15% venne ucciso dalla radioattività, e il 10% venne sacrificato in studi di laboratorio. All'incirca il 35% degli animali morì come diretto risultato dell'esplosione o dell'esposizione alle radiazioni.
Per fare qualche esempio, la capra #119, appesa all'interno di una torretta di cannone protetta da una forte corazzatura, ricevette una quantità di radiazioni dalla nube di fuoco sufficiente a farla morire quattro giorni dopo di malattia da radiazione (sopravvisse due giorni in più rispetto alla capra #53 che si trovava sul ponte, non protetta). Se la corazzata Nevada avesse avuto la sua ciurma completa, sarebbe diventata una bara galleggiante, una nave fantasma alla deriva in mare per la mancanza di marinai viventi. In teoria, ogni parte esposta nella nave ricevette circa 10.000 rems di radiazione nucleare iniziale dalla palla di fuoco. Anche le persone all'interno delle parti più protette della nave (con una riduzione delle radiazioni del 90%) avrebbero ricevuto una dose letale di circa 1.000 rems.
I test americani hanno fortemente inquinato in modo radioattivo i mari dell'atollo, nei cui fondali giace la maggior parte delle navi utilizzate come bersaglio e rese altamente pericolose dalle radiazioni che emanano. Le specie di pesci e piante marine che negli anni si sono riprodotte presentano tutte numerose mutazioni genetiche dovute alla costante esposizione alle particelle prodotte dalle esplosioni, a tal punto che ancora nell'anno 2010 l'intera area era disabitata e impraticabile.
Da notare che il noto costume da bagno femminile, il Bikini, fu inventato da un sarto francese nel 46, proprio l'anno in cui iniziarono i test americani. Il sarto volle dargli quel nome, perchè voleva sottolineare il fatto che il suo nuovo costume avrebbe creato effetti esplosivi e dirompenti sulla moda mare. Va sottolineato, tuttavia, che la pronuncia autoctona delle isole dell'atollo vorrebbe l'accento sulla prima i, e non sulla seconda come ormai universalmente accettato.

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