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domenica 29 marzo 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 29 marzo.
Il 29 marzo 1951 i coniugi Ethel e Julius Rosemberg, di New York, venivano arrestati con la accusa di spionaggio e alto tradimento.
Tra metà degli anni ’40 e la metà del decennio successivo l’America fu invasa in modo maniacale da un’ondata di paura per il comunismo.
La fobia dei “rossi” assunse toni surreali grazie all’attività del senatore del Wisconsin Joseph Raymond Mc Carthy, da cui il nome “maccartismo” dato al periodo: bastava un solo sospetto di simpatia nei confronti dei russi o del comunismo per ritrovarsi in galera, sospettati dei peggiori reati.
Come accadde a Julius ed Ethel Rosenberg, due newyorkesi di origine ebrea entrambi con più o meno dichiarate attenzioni verso l’Unione Sovietica, soprattutto lui. Il loro attivismo politico, Julius era un militare sergente dell’esercito, li portò a frequentare persone che avevano contatti con URSS e che in vario modo cercavano di passare informazioni proprio a quello che era diventato il nemico numero uno degli Stati Uniti. Ma Julius era una persona semplice senza alcun accesso ad informazioni importanti e senza neanche le conoscenze tecniche necessarie e la moglie Ethel meno di lui.
Pur con tutto questo il 6 marzo del 1951 furono mandati sotto processo con l’accusa di spionaggio per aver passato all’Unione Sovietica informazioni su come costruire una bomba atomica, durante la seconda guerra mondiale.
L’accusa non riuscì a provare la qualità e la quantità di informazioni che i Rosenberg erano sospettati di aver passato al nemico. Ethel fu considerata, anche dai testimoni dell’accusa, al massimo come la dattilografa del marito.
Poi la difesa sollevò un’eccezione giuridica: se la pena di morte per spionaggio era prevista solo in tempo di guerra perché chiederla per i Rosenberg nel 1951? Perché i fatti risalivano al tempo della Guerra rispose l’accusa. Ma durante la stessa Guerra, ribattè la difesa, Stati Uniti ed Unione Sovietica erano alleati, disse la difesa e quindi come si può considerare l’ipotesi di spionaggio con un alleato?
Non ci fu niente da fare. Il 5 aprile del 1951 i Rosenberg furono condannati a morte :” Io considero il vostro crimine peggiore dell’assassinio… Nel commettere un assassinio, il delinquente uccide soltanto la sua vittima… Ma nel vostro caso ritengo che il fatto di mettere nelle mani dei russi il segreto della bomba atomica tanti anni prima del termine stabilito dai nostri migliori scienziati come necessario perché i russi potessero perfezionarla, abbia causato, almeno secondo la mia opinione, l’aggressione comunista in Corea, col risultato che i morti furono più di 50.000, e chissà quanti altri milioni di innocenti dovranno pagare il prezzo del vostro tradimento…Non è in mio potere perdonarvi… solo Dio può avere misericordia per quello che avete fatto” furono le parole conclusive del giudice federale Irving Robert Kaufman.
La sentenza, tramite sedia elettrica fu eseguita il 19 giugno di due anni più tardi nel carcere di Sing-Sing a New York.

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