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domenica 12 gennaio 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 12 gennaio.
Il 12 Gennaio 1997 è avvenuto l'unico incidente grave occorso in Italia ad un treno ad alta velocità, il Pendolino ETR 460 n.29, in servizio sulla tratta Milano-Roma come treno 9415: Partito alle ore 12:55 dalla stazione di Milano Centrale con 167 passeggeri a bordo, alle ore 13:10 il treno veniva costretto ad una sosta tecnica per il bloccaggio di una porta guasta ma riprendeva presto la sua corsa. Alle ore 13:26 nell'imboccare la curva di ingresso della stazione di Piacenza, a circa 400 metri dall'asse del fabbricato viaggiatori, la carrozza di testa si ribaltava su un fianco, colpendo poi alcuni pali di sostegno della catenaria e spezzandosi in due; di quelle successive 6 furono trascinate nel deragliamento e solo le ultime due rimasero sul binario. Il bilancio fu molto pesante: morirono i due macchinisti in servizio, due agenti della Polfer, una hostess e tre passeggeri. A bordo del treno si trovava anche il senatore Francesco Cossiga, l'ex-presidente della Repubblica, che uscì illeso dall'incidente.
Le prime notizie diffuse dalla stampa parlarono di eccessiva velocità del treno e giunsero ad attribuire ai macchinisti uno stato di ubriachezza. Tale tesi non ebbe seguito al processo in carenza di elementi probatori.
Alcune associazioni sindacali di categoria ipotizzarono la frattura dell'albero di trasmissione anteriore della motrice di testa, che sarebbe caduto sul binario, impuntandosi e sollevando quindi il veicolo. Il pezzo in questione sul treno incidentato era già stato soggetto a riparazioni ed era in corso presso lo stabilimento di Savigliano una verifica sull'intera flotta di ETR 480. Tuttavia tale causa è stata successivamente esclusa: FIAT Ferroviaria aveva da poco effettuato modifiche agli alberi di trasmissione delle motrici. Inoltre per non rischiare che eventuali rotture di uno degli alberi causassero deragliamenti (fenomeno noto anche come "salto con l'asta"), si decise di ingabbiare gli alberi stessi in una griglia di contenimento in acciaio. Ciò rende impossibile l'impuntamento di tale parte meccanica nel terreno in caso di rottura, per cui l'incidente non può essere attribuito a tale guasto.
La tragedia è stata attribuita all'eccessiva velocità (il rilievo tachigrafico sulla carrozza di testa mostrava oltre 160 km/h in un tratto a limite 105 km/h) del treno in quel punto, l'unico di tutta la linea Bologna-Milano ad avere una forte limitazione di velocità a causa della curva ivi esistente.
L'8 febbraio 2000 furono rinviati a giudizio 25 tra dirigenti e funzionari delle Ferrovie dello Stato per omicidio colposo plurimo: il PM riteneva che la modifica all'impianto automatico di frenata deciso dalla dirigenza fosse una concausa insieme all'errore dei macchinisti. Questo sistema portava automaticamente i convogli che si approssimavano alla stazione di Piacenza a ridurre la velocità a 115 km/h; la modifica decisa dalla dirigenza corresse il meccanismo affinchè la velocità venisse ridotta a 180 Km/h. Il 6 marzo 2001 il tribunale di Piacenza assolse gli imputati dalle accuse di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro ferroviario colposo, per non aver commesso il fatto.
L'unica causa dell'incidente fu ritenuta essere l'errore umano dei due macchinisti (entrambi deceduti nel deragliamento).
Oggi i convogli ad alta velocità transitano sulla nuova linea che corre parallela all'autostrada, sulla quale non vi sono curve a raggio stretto e i treni, fatta eccezione per un piccolo tratto nei pressi di Modena nel quale la velocità massima è stabilita a 240 km/h, viaggiano a circa 300 km/h coprendo la distanza Bologna - Milano in 1 ora e 5 minuti. Durante i test di collaudo della linea, svolti il primo marzo 2008, un ETR 500 è transitato sulla linea nel territorio di Fontanellato alla velocità di 355 km/h, raggiungendo l'allora record di velocità ferroviaria italiana.
L'attuale record di velocità ferroviaria italiano è stato stabilito nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2015 durante i test di collaudo della linea ad alta velocità Torino - Milano, durante i quali un ETR 500 è transitato alla velocità di 385,5 Km/h.

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