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martedì 26 agosto 2014

#AnimaFemminile #Pistesbagliate


 imm. da img513.imageshack.us

Le donne spesso commettono l’errore di cercare la loro anima femminile nei posti sbagliati, per esempio in un uomo: un marito, un amante, un compagno fedele, un avventuriero, un poeta, un amico della porta accanto, un ladro, un cavaliere d’onore.
Ma l’anima va cercata dentro di sé. Dagli uomini bisogna andarci con quella, non alla ricerca di quella.
Si arriva a mani vuote da un uomo senza la propria anima femminile. Si arriva fragili, poco protette, vulnerabili ai suoi complimenti e alle sue critiche, dipendenti o in fuga, voraci o anoressiche, ipersensibili o anestetizzate.
Ci sono delle volte in cui, invece, le donne sentono sì un richiamo interiore, ma intanto fissano con uno spillo la relazione con se stesse. L’agganciano da qualche parte, precaria. Basta una strattonata, un movimento brusco, una folata di vento, e cade.
Lo spillo si stacca.
E le punge.
«Ahi» dicono.
«Cosa mi ha punto?» si domandano.
Spesso si dimenticano di aver appeso se stesse da qualche parte, di essersi lasciate lì, con quello spillo che le tiene precarie e svolazzanti.
Uomini e spilli sono piste sbagliate per chi vuole andare alla scoperta dell’anima femminile.


dal libro “Olofem: Femminile sconosciuto” di Simona Oberhammer

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