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lunedì 4 giugno 2012

#Mitologia #Eros: Dio dell'amore

Denominato Cupido nella mitologia romana, Eros viene consacrato dalle opere di Esiodo (poeta dell’antica Grecia), come un Dio solenne e primordiale al pari della dea Gaia (madre Terra).
Siamo lontani quindi dall’immaginare Eros come il bimbo con  le ali da angelo, che impugna il suo arco allo scopo di far innamorare le persone, colpendole con le frecce magiche. Egli verrà infatti (in tempi più recenti) considerato il figlio di Afrodite ed Ermes al contrario delle opere di Esiodo nelle quali  lo troviamo nelle vesti del marito di Afrodite (Dea dell’amore, bellezza, sessualità e lussuria).
Per il poeta greco, Eros è dotato di poteri illimitati e risulta quasi il più temibile degli dei (anche perchè già vivente prima della nascita di tutte le divinità conosciute), per la sua potenza e la severità con la quale agiva.
Vi sono delle leggende che raccontano della sua nascita affermando che egli è stato generato direttamente dalla terra (Gaia) e dal Tartaro (inferi). La forza sovrannaturale di Eros non risparmia nemmeno gli dei, è una forza così potente che può indurre alla perdita della ragione, alla distruzione completa.
Altre leggende lo vedono come il frutto dell’amore tra Zeus e Afrodite (stessa figlia di Zeus), descrivendolo come un Dio egoista e crudele a tal punto che Zeus chiese ad Afrodite di ucciderlo.
Non avendone il coraggio però, la Dea decise di nascondere e far crescere Eros nel bosco, insieme agli animali selvatici. Tutto ciò però, non fece altro che peggiorare l’insofferenza del Dio nei confronti degli uomini e la già spiccata malvagità, la quale a sua volta, diede origine ad una delle più drammatiche storie d’amore non corrisposto, esistite nella storia: quella tra Dafne e Apollo. Stanco delle continue derisioni da parte di Apollo, Eros si vendicò scagliando una delle sue fatali frecce contro il prepotente Dio per farlo innamorare perdutamente di Dafne ed un’altra a Dafne affinché bastasse solo la vista di Apollo per scatenare in lei l’orrore e la repulsione. Così per non essere più importunata e rispettare tra l’altro il voto fatto a Diana (dea della caccia) alla quale la ninfa aveva consacrato la sua vita, chiese aiuto al padre Penéo (altre leggende fanno invece riferimento alla madre di Dafne), il quale per evitare l’unione tra i due, tramutò la figlia in un albero, il lauro.
Nella vita di Eros però si verifica una fase molto importante quando si innamora follemente di una mortale Psiche (l’anima) alla quale successivamente dona l’immortalità.
Infatti l’amata dovrà superare difficili e spaventose prove ma alla fine riuscirà a diventare la felice sposa di Eros e dal loro amore condito da un irrefrenabile passione avrà origine Piacere.
Fonte web: http://www.mitiemisteri.it/fantasy/eros.htm

http://www.lalibreriaimmaginaria.it/2012/05/mitomania-4-i-dolori-del-giovane-apollo/cupido_secondo_bouguereau_01/

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