http://www.rivieraligure.it/IT/guida-finalborgo-capitale-del-marchesato-del-finale-visita-del-centro-storico.g14.htm |
Il nome deriva da Burgum Finarii, terra di confine (ad fines) ai tempi dei Romani e centro amministrativo del marchesato dei Del Carretto tra il XIV e il XVI sec.
Storia: Nel 113 a.C., viene costruita la via Julia Augusta, che entra nel finalese dalla Valle di Ponci, dove ancora si notano cinque ponti romani.• XII sec., l'origine del borgo è in genere fatta risalire all'epoca del marchese Enrico I Del Carretto detto il Guercio (morto nel 1185), ma recenti scoperte archeologiche retrodatano la sua fondazione di qualche secolo.
• 1300 ca.-1598, Finalborgo è governata, dall'alto di Castel Gavone, dalla famiglia Del Carretto, parte della medievale marca degli Aleramici, la quale lascia nella capitale del marchesato palazzi, chiese, castelli, fortificazioni e un convento dagli splendidi chiostri e dai sontuosi saloni. Le mura di cinta sono distrutte nel 1449 dai genovesi e riedificate nel 1452: il gran nemico è sempre Genova, alla cui influenza i marchesi Del Carretto cercano di sottrarsi.
• 1598-1713, è questo il periodo della dominazione spagnola. Il marchesato, venduto alla Spagna, diventa per tutto il Seicento un territorio strategico che permette il controllo del Nord Europa attraverso lo Stato di Milano. Gli spagnoli valorizzano l'importante punto di sbarco della Marina, realizzano nuove vie di comunicazione come la Strada Beretta (1666) e attuano una generale ristrutturazione del sistema difensivo del Borgo, grazie al Forte San Giovanni (1640-44) e al rafforzamento di Castel Govone.
• 1713, la crisi per la successione al trono di Spagna apertasi con la morte di Carlo II mette fine alla dominazione spagnola. Il marchesato è ceduto a Genova e il passaggio all'antico nemico chiude la fase di prosperità vissuta sotto la Spagna. Simbolo della fine di un'epoca è la distruzione di Castel Govone da parte dei genovesi nel 1715.
• 1740, alla morte dell'imperatore Carlo VI, Finale è coinvolta nelle vicende della guerra di successione austriaca che vede in campo austriaci, piemontesi e inglesi contro Borboni, francesi e spagnoli.
• 1748, la pace di Aquisgrana pone definitivamente Finale sotto Genova e tale rimarrà formalmente sino al 1795 quando, con l'arrivo dei francesi, il marchesato viene abolito e Finale segue le sorti della Repubblica Ligure, e infine quelle dei Savoia e del Regno d'Italia.
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http://www.finaleligureitalia.com/finalborgo-immagini.htm |
L'antica concezione difensiva e comunitaria sopravvive nel reticolato delle vie, disposte perpendicolarmente tra loro a formare scorci affascinanti in spazi contenuti.
Percorsi gli stretti vicoli, ogni piazza è una conquista e una sorpresa, in grado di esibire meraviglie nella "pietra del Finale", l'ardesia che adorna portoni, si modella in colonne, diamanti, ornamenti.
Se i grandi monumenti (i palazzi rinascimentali e barocchi, la Basilica di San Biagio, il complesso di Santa Caterina e - fuori le mura - Forte San Giovanni e Castel Gavone) esprimono, per così dire, la forza e la vanità del borgo, i negozi e le botteghe artigiane ne rappresentano la vivacità. Questo è, infatti, un luogo vivo, abitato, dove le piazze moltiplicano i momenti d'aggregazione e le attività commerciali (un patrimonio di creatività plasmato nella pietra del Finale, nella ceramica, nel vetro e nel ferro) si integrano armoniosamente nel tessuto urbano.
http://rete.comuni-italiani.it/foto/2008/97904 |
http://www.viaggit.it/un-weekend-inquieto-in-liguria/1737 |
Proveniente dalla chiesa di Santa Caterina, come altre opere e pale d'altare, si trova nella navata centrale il mausoleo di Giovanni Andrea Sforza Del Carretto, l'ultimo dei marchesi morto nel 1604. Eccezionali sono le sculture attribuite allo Schiaffino: la balaustra in marmo di Carrara e il pulpito che rappresenta la visione di Ezechiele.
http://www.associazionelagoccia.it/foto/Foto%202011-03-marzo-Finalborgo.html |
Le origini della chiesa di Santa Caterina e del complesso domenicano di Finalborgo si collocano intorno al 1360, dopo la morte del marchese Giorgio I Del Carretto, quando la vedova sentì la necessità di una chiesa gentilizia destinata ad accogliere le spoglie mortali dei membri della famiglia marchionale. Il convento ha subito negli anni profonde modifiche: dal 1863 al 1964 è stato trasformato in carcere, ma la sua bellezza è rimasta intatta, come possono testimoniare, dopo il recente recupero, i due splendidi chiostri rinascimentali realizzati tra il '400 e il '500.
Il Teatro Aycardi, inserito dal FAI tra i monumenti italiani da tutelare, fu la prima sala di spettacoli costruita in Liguria durante il periodo napoleonico e in quasi due secoli di vita ha ospitato drammi lirici, concerti e spettacoli di prosa, tra cui, nel 1845, l' opera "L'empirico e il masnadiero", commissionata ad artisti liguri dalla locale Accademia Filarmonica che qui aveva la sua sede.
fonte web: http://www.borghitalia.it/html/borgo_it.php?codice_borgo=281&codice=elenco&page=1
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