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giovedì 16 gennaio 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 16 gennaio.
Il 16 gennaio 1547, all'età di 16 anni, Ivan Vasilyevich viene incoronato imperatore di Russia, e fu il primo ad utilizzare il termine zar. Ivan diverrà noto in Occidente con l'aggettivo "terribile".
Al momento dell'incoronazione si rivela intelligente ed ambizioso, al punto da affermare che, globo e scettro, simboli del potere, provengono da Costantinopoli giustificando così la sua decisione di assumere il titolo di zar ossia Cesar (Imperatore).
I primi anni del suo regno sono caratterizzati, comunque, dalla pace e dalle riforme volte a modernizzare lo stato. Viene rivisto il codice penale, creato un esercito stabile, convocato lo Zemsky Sobor (assemblea dei rappresentanti delle classi sociali) e viene definita la subordinazione della chiesa allo stato creando un complesso sistema di rituali e regole.
Ivan crea nuovi contatti commerciali, aprendo ai mercanti inglesi il porto di Archangel sul Mar Bianco ed ingrandisce lo stato annettendo i khanati di Kazan ed Astrakhan (nati dalla dissoluzione del Khanato dell'Orda d'Oro). La presa di Kazan viene commemorata da Ivan IV con l'erezione della cattedrale di San Basilio a Mosca.
La prima parte del regno di Ivan IV non è solo caratterizzata da aspetti positivi: infatti è di questo periodo la promulgazione delle prime leggi che restringono la libertà di spostamento dei contadini, leggi che daranno poi origine alla servitù della gleba.
Nel 1564 viene formata l'Oprichnina, sostanzialmente l'insieme delle terre che non sono sottoposte al controllo dei signori feudali (boiardi) ma solo dello Zar; queste terre vengono governate dagli Oprichniks, funzionari scelti dallo zar.
In pratica si tratta di uno stato nello stato. Il sistema è visto come uno strumento di antagonismo contro il potere dei feudatari ereditari, che si oppongono al governo assolutista dello zar.
In breve tempo gli Oprichnicks si evolvono in una forza militare al diretto servizio di Ivan (gli "strelizzi").
La seconda metà del regno di Ivan IV è più povera di successi e segnata dalle tragedie.
La guerra, inizialmente vittoriosa, scatenata per l'espansione del controllo sui mari, si trasforma in un interminabile conflitto con svedesi, lituani, polacchi e cavalieri teutonici di Livonia. Per ventidue anni la guerra consuma risorse, danneggiando la Russia, sia dal punto di vista economico, che militare, senza portare alcun vantaggio territoriale.
Il miglior amico e consigliere di Ivan, il principe Andrei Kurbsky, defeziona e fugge in Polonia. Nello stesso periodo la prima moglie di Ivan, una delle poche persone di cui si fidasse completamente, muore assassinata dai boiari. Anche Ivan rischia la morte a causa di una malattia.
Questo insieme di situazioni aumenta la tensione mentale di Ivan portandolo a diventare squilibrato e violento. Gli Oprichniks gli sfuggono di mano diventando un potere, quasi criminale, a sé.
Ivan ordina l'uccisione di molti nobili e contadini, introducendo la coscrizione obbligatoria per rinsaldare l'esercito che combatte in Livonia. Spopolamento e carestie si susseguono. Quelle che erano state le più ricche zone della Moscovia diventano le più povere.
A causa di una disputa con la repubblica di Novgorod, Ivan ordina agli Strelizzi di massacrare la popolazione della città. Si dice che i morti furono tra i trentamila e i quarantamila anche se,a livello ufficiale, si contarono 1500 caduti tra i nobili e lo stesso numero tra la gente comune.
La tradizione vuole che, nel 1581, in uno scatto d'ira, lo zar uccida accidentalmente suo figlio Ivan Ivanovich. Le vere cause della morte del figlio Ivan IV sono attualmente argomento di discussione tra gli storici.
Questo ultimo evento è rappresentato nel famoso dipinto di Ilya Repin Ivan il Terribile uccide suo figlio.
Verso l'inizio del 1584 Ivan IV si ammalò gravemente e, capendo che oramai era in punto di morte, chiamò a sé il debole e forse ritardato mentale figlio Fëdor, nominandolo proprio erede al trono. Gli raccomandò di governare con giustizia e saggezza e di evitare in ogni maniera la guerra, perché la Russia non era pronta per un conflitto. Con il timore della morte Ivan IV cercò il perdono divino, e quindi prese gli ordini monastici con i quali si sentiva certo di espiare tutti i suoi peccati.
Credenza popolare vuole che Ivan sia morto mentre giocava a scacchi, molto probabilmente con la sua guardia del corpo Bogdan Belskij, il 18 marzo 1584.Quando la tomba di Ivan fu aperta per una serie di restauri voluti dal governo sovietico negli anni Sessanta del XX secolo, le sue ossa furono analizzate e fu scoperto che le stesse contenevano una quantità di mercurio tale da far ritenere con buona probabilità che il sovrano fosse stato avvelenato. I sospetti degli storici moderni ricadono sui suoi consiglieri Fëdor Belskij e Boris Godunov (che divenne Zar nel 1598). Tre giorni prima, infatti, Ivan aveva cercato di stuprare Irina, sorella di Godunov e moglie di Fëdor. Le urla della donna attirarono Godunov e Belskij che, dopo essere stati testimoni di tale evento, dovettero considerarsi vicini alla morte, nonostante Ivan avesse nel frattempo lasciato scappare la donna. La tradizione riferisce che entrambi avvelenarono o strangolarono lo Zar temendo per le proprie vite. Il mercurio trovato potrebbe essere tuttavia stato utilizzato dal sovrano per un trattamento contro la sifilide, di cui voci di corte ritenevano Ivan affetto.
Il primo Zar giocò un ruolo molto importante nella storia della Russia, riuscendo a sopprimere i khanati tartari ed espandendo i territori della Moscovia. Iniziò inoltre una politica di apertura verso l'Europa, tentando di far uscire la Russia dal suo isolamento: tale politica sarà portata avanti dai suoi successori.
Dopo la morte di Ivan IV la Moscovia, indebolita e devastata, passò in eredità al figlio Fëdor I, le cui cagionevoli condizioni di salute e il proprio stato mentale alterato gli impedirono di affermare la propria personalità di sovrano e di sviluppare una politica autonoma.

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