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venerdì 10 gennaio 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 10 gennaio.
La notte del 10 gennaio del 49 a.C. Giulio Cesare, che da diversi giorni era accampato ai confini tra la Gallia Cisalpina e la Repubblica Romana, nei pressi dell'odierna Gatteo, decise di attraversare con l'esercito il fiume Rubicone pronunciando, secondo la tradizione, la frase "Alea iacta est", ossia "il dato è tratto".
Cesare aveva l'anno prima terminato vittoriosamente le guerre galliche alla testa del suo esercito. Il Senato romano gli aveva imposto di liquidarlo e di tornare a Roma. Il generale temeva il complotto ai suoi danni e titubò, rimanendo appunto accampato nei pressi del confine, ma senza attraversarlo, poichè era vietato entrare nel territorio romano con un esercito armato.
Dopo alcuni indugi finalmente Cesare si decise ad entrare in Roma con i suoi 50000 uomini e dunque a sfidare apertamente il Senato romano, da cui la famosa frase, a significare che ormai la partita era in corso e non poteva più essere fermata. La guerra civile che ne seguì decretò la fine della repubblica e l'inizio dell'Impero.
Va citata curiosamente la controversia secolare riguardande l'identificazione del corso d'acqua effettivamente attraversato da Giulio Cesare
Il Pisciatello e il Rubicone infatti possono essere confusi facilmente in quanto le loro sorgenti hanno origine nella stessa area montana e i fiumi scendono in valli parallele per sfociare in mare nella zona di Gatteo.
Va detto che il Rubicone mutò diverse volte il suo corso per cause naturali e per questo motivo non è oggi possibile affermare quale fosse il vero Rubicone attraversato da Cesare. Straripamenti e piene infatti modificarono, presso la frazione di Calisese, l'alveo, portandolo a confluire nel Pisciatello. Il vecchio letto del Rubicone venne ribattezzato Rigoncello. Non si sa con esattezza se Cesare abbia oltrepassato l'attuale Rigoncello, l'attuale Pisciatello, o l'attuale Rubicone, che scorre a Savignano e che un tempo si chiamava Fiumicello.
A tutt'oggi non si è ancora venuti a capo della controversia sulla reale identificazione del fiume, e diversi paesi della provincia di Forlì-Cesena ne reclamano la paternità in base a prove e documenti di diversa entità e che identificano l'originario Rubicone, molto probabilmente, con quello che oggi le carte chiamano Pisciatello.

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