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giovedì 18 febbraio 2021

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 18 febbraio.
Il 18 febbraio 1925 Giovanni Treccani fonda l'Istituto della Enciclopedia Italiana.
L'Istituto Giovanni Treccani per l'Enciclopedia italiana fu fondato da Giovanni Treccani, industriale e mecenate della cultura, con il fine della pubblicazione di una Enciclopedia nazionale, di cui l'Italia era ancora priva, nonostante diversi tentativi da parte di politici e intellettuali del primo Novecento, come Ferdinando Martini, il matematico Vito Volterra, il governatore della Banca d'Italia Bonaldo Stringher, lo storico Mario Menghini, l'editore Angelo F. Formiggini.
La creazione dell'Istituto fu possibile grazie all'intervento decisivo del filosofo Giovanni Gentile, il quale sostenne l'iniziativa che il senatore Treccani intendeva attuare insieme con l'assunzione di tutti gli oneri finanziari. Treccani assunse la presidenza dell'Istituto, Gentile la direzione scientifica e a quella editoriale fu chiamato Calogero Tumminelli, fondatore della Casa editrice d'arte Bestetti e Tumminelli, curatrice della parte editoriale dell'Enciclopedia.
L'articolazione dell'Istituto prevedeva un Giunta composta del presidente e dei direttori scientifico e editoriale, un Consiglio direttivo scelto dal presidente e un Comitato tecnico formato dai direttori delle sezioni disciplinari, il cui numero variò nel tempo, istituite per dividere il sapere in branche per lo più consolidate ma con alcune novità per taluni campi di studio, come la storia e la psicologia. I direttori delle sezioni furono scelti tra i più noti e competenti personaggi della cultura italiana e iniziarono subito, nei primi mesi del 1925, la loro attività che ab initio consistette nell'elaborazione degli elenchi degli articoli necessari all'opera e nell'individuazione dei collaboratori (poi risultati in numero di 3266, di cui 517 stranieri) per la stesura di questi. A capo della redazione si avvicendarono Antonino Pagliaro (1925-1929), Bruno Migliorini (1930-1933) e Umberto Bosco (dal 1933 al 1948).
Il primo volume dell'Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti uscì nel 1929, e gli altri 34 seguirono al ritmo di uno ogni tre mesi, terminando così l'edizione nel 1937.
Nel 1931 la Società anonima Treves-Treccani-Tumminelli sostituì l'Istituto Giovanni Treccani nella proprietà dell'Enciclopedia, con l'accorpamento in un unico ente, oltre all'Istituto Treccani, della Casa editrice Fratelli Treves, della Bestetti e Tumminelli e della Anonima libraria italiana: direttori dell'Enciclopedia e Consiglio direttivo rimasero immutati.
Un più consistente rivolgimento istituzionale si ebbe nel 1933, quando, in seguito a problemi di natura economica, fu con intervento statale costituito un nuovo ente: con il r.d.l. 24 giugno 1933, n. 669, convertito nella l. 11 gennaio 1934, n. 68 nacque l'Istituto della Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani, sostenuto da cinque enti di diritto pubblico, il Banco di Napoli, il Banco di Sicilia, il Monte dei Paschi di Siena, l'Istituto nazionale delle assicurazioni, l'Istituto poligrafico dello Stato, che sottoscrissero cinque "carature" di cinque milioni ciascuna, mentre una piccola parte di capitale rimaneva nelle mani del senatore Treccani; la nomina del presidente del nuovo Istituto fu riconosciuta al re dietro proposta del capo del governo: la scelta cadde su Guglielmo Marconi, che dal giugno 1933 esercitò la carica fino al luglio 1937. La redazione dello statuto era prerogativa dei nuovi enti proprietari. Organi dell'Istituto furono, oltre alla presidenza, la vicepresidenza, affidata a Treccani, quasi un riconoscimento per la rinuncia alla sua creazione, e la direzione scientifica, sempre nelle mani di Gentile; la direzione generale fu affidata al provveditore generale dello Stato, Domenico Bartolini; inediti erano il Comitato di amministrazione e il Collegio dei revisori. Vi era poi un Consiglio nel quale entrarono a far parte il segretario politico e il segretario amministrativo del Partito fascista, Achille Starace e Giovanni Marinelli, senza che per ciò l'Istituto perdesse la sua autonomia, cui Gentile e Treccani non avrebbero comunque inteso rinunciare. La presenza - garante Gentile - di diverse opinioni, anche estranee al fascismo, all'interno dell'Istituto, aveva da una parte infastidito taluni settori del regime, che suscitarono proteste per "normalizzare" l'Enciclopedia, ma dall'altra aveva aumentato la sua autorevolezza quale riferimento culturale super partes: rimasero sempre al loro posto docenti universitari che avevano rifiutato il giuramento al regime nel 1931, e intellettuali ebrei anche dopo le leggi razziali del 1938.
Parallelamente alla Enciclopedia, l'Istituto era impegnato nella preparazione di un Dizionario biografico degli italiani, per il quale si erano costituite Commissioni regionali incaricate in primis di indicare i nomi di italiani illustri da inserire anche nell'Enciclopedia, con la differenza che nel Biografico sarebbero apparsi solo i personaggi deceduti. La laboriosità di una tale redazione e l'impegno profuso nel portare a termine la Enciclopedia con la puntuale uscita di un volume ogni tre mesi impedrono che il Dizionario vedesse la luce; il progetto venne ripreso negli anni Cinquanta e il primo volume fu pubblicato nel 1960 sotto la direzione di Alberto Maria Ghisalberti, dopo quelle di Fortunato Pintor e Arsenio Frugoni. Rimase invece lettera morta la realizzazione di un Dizionario biografico del Risorgimento, impostato tra il 1929 e il 1930 da Mario Menghini e venuto meno nel 1934, nonostante che la raccolta degli articoli fosse a buon punto.
Dopo il 1937, terminata l'uscita della Grande Enciclopedia, si provvide a completare la Appendice, già in vendita in fascicoli e poi, nel 1938, raccolta in volume, così come fu approntato il volume degli Indici, nel 1939, quando già Luigi Federzoni aveva sostituito lo scomparso Marconi alla presidenza: in quegli anni (1940-1941) l'Istituto pubblicò il Dizionario di politica, di cui però esso ebbe la sola responsabilità editoriale, giacché la redazione fu curata dal Partito nazionale fascista.
La conclusione dell'avventura enciclopedica non significò per i vertici dell'Istituto il venir meno del suo compito al servizio della cultura nazionale, e anzi si venivano elaborando progetti di varia natura, una enciclopedia per ragazzi, una enciclopedia giuridica, ma prevalse l'idea di una enciclopedia di più immediata divulgazione, un testo di solido impianto culturale ma accessibile ad un pubblico più vasto possibile, dimostrando grande fedeltà all'impostazione pedagogica perseguita da Gentile, non mero direttore scientifico, ma creatore di sollecitazioni intellettuali per la comunità nazionale: l'Enciclopedia minore voleva raggiungere anche le famiglie, solo indirettamente toccate dalla prima operazione enciclopedica. Lo scoppio della guerra rallentò l'attività dell'Istituto così orientata fin dal 1939; nell'ottobre del 1943 il governo della Repubblica sociale italiana nominò un commissario per l'Istituto nella persona di Guido Mancini, che aveva diretto il Dizionario di politica. Mancini decise il trasferimento a Bergamo dell'intera attività: il personale non aderì e il trasferimento riguardò l'archivio e l'insieme dei materiali editoriali, mentre Gentile da Firenze, dove era stato chiamato a presiedere l'Accademia d'Italia, cercava contatti nel tentativo di riassumere il controllo dell'Istituto e riorganizzarne il lavoro cui tese fino al giorno della sua tragica scomparsa.
Un'apparente ripresa si ebbe a Roma nel giugno 1944 ad opera del direttore generale Bartolini, che convocò il Comitato di amministrazione, ma nuovi commissariamenti resero nei fatti impossibile un reale inizio dell'attività: prima il governo italiano, poi l'Allied military government nominarono rispettivamente Angelandrea Zottoli, che rimase in carica fino al maggio 1946, e Gian Giacomo Bellezza seguito da Ettore Tulli nell'arco di tempo che va dall'aprile al settembre 1945.
Il r.d. 30 mag. 1946 stabilì la nomina di Luigi Einaudi, governatore della Banca d'Italia, quale presidente dell'Istituto; egli si dimise nell'agosto di quello stesso anno, rendendo necessario l'arrivo di un nuovo commissario, Franco Concini de Concin. La definitiva sistemazione istituzionale si ebbe quando il capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, cui spettava a norma di statuto il compito di nominare il presidente dell'Istituto della Enciclopedia italiana, scelse Gaetano De Sanctis, già direttore della sezione Antichità classiche.
De Sanctis fu contemporaneamente direttore scientifico e ancora Bartolini direttore generale; alla vicepresidenza fu chiamato lo storico e critico letterario Umberto Bosco, fino al 1943 redattore capo della Enciclopedia.
La scelta di ristampare tutti i volumi della Enciclopedia, compresi la Appendice I e gli indici, e di preparare una nuova Appendice in due volumi fu decisiva per il rilancio dell'Istituto, di nuovo protagonista sulla scena culturale italiana. L'attuazione poi del progetto gentiliano di Enciclopedia minore, fuso con l'idea di realizzare un'opera lessicografica, diede vita (1955-1961) al Dizionario enciclopedico italiano, 12 voll., direttore Umberto Bosco, redattore capo Mario Niccoli, che risultò un grande successo editoriale, capace di dare solidità finanziaria all'Istituto; il Dizionario fu aggiornato in tre momenti, con una Appendice nel 1963, un Supplemento (1974) e un Secondo supplemento (1984).
Nel frattempo, e già dall'immediato dopoguerra, l'Istituto andava riassorbendo il personale, scientifico e amministrativo, licenziato nel 1943, e ad esso dava la precedenza nelle assunzioni.
Nel 1954 al De Sanctis succedeva in qualità di presidente Aldo Ferrabino, allievo di questi, senatore, e dal 1966 anche direttore scientifico. Sotto la sua guida l'Istituto moltiplicò le redazioni e si ebbe l'uscita di opere di grande impegno, il Dizionario biografico degli italiani, citato, l'Enciclopedia dell'arte antica, classica e orientale (1958-1966, direttore Ranuccio Bianchi Bandinelli, poi G. Becatti, poi G. Pugliese Carratelli), L'Enciclopedia dantesca, pubblicata tra il 1970 e il 1976, con una Appendice del 1978, voluta da Bosco nell'ambito delle iniziative per celebrare il settimo centenario della nascita di Dante, e il Lessico universale italiano (1968-1981), diretto ancora da Umberto Bosco, in 24 volumi, opera di grande respiro, con lo stesso impianto del Dizionario ma più ampia e esaustiva, in grado di frapporsi tra lo stesso Dizionario e la Enciclopedia per il tipo e il taglio delle informazioni. Una Appendice III alla grande Enciclopedia integrava per il periodo 1949-1960 le due precedenti.
L'opera che più risente dell'influenza del periodo Ferrabino è la Enciclopedia del Novecento come lessico dei massimi problemi, presentata da un Manifesto dello stesso Ferrabino per sottolineare il carattere dell'opera, quale bilancio di un secolo contraddittorio, ma nello stesso tempo con un sotteso dinamismo a dar conto di ciò che è potenziale, incipiente.
L'inizio delle pubblicazioni del Dizionario biografico degli italiani nel 1960, come accennato, colmava una lacuna che già Gentile considerava imperdonabile per l'Italia; l'impostazione storiografica fu condivisa dai direttori che si sono succeduti nel tempo, C. M. Ghisalberti, già citato, Massimiliano Pavan, Mario Caravale.
Quando, nel 1971, morì Giovanni Treccani, l'Istituto ne acquisì la quota di proprietà riconosciuta al senatore nel 1933; negli anni Settanta si rese necessario adeguare il capitale dell'Istituto, fermo ai valori del 1933: la l. 10 mag. 1978, n. 207, che permise la rivalutazione del "fondo di dotazione", fu preceduta all'interno dell'Istituto da un avvicendamento nella carica di direttore generale, che nel 1960 era passata a Benvenuto Bertoni, già direttore generale dello Stato, e che nel 1970 fu affidata a Vincenzo Cappelletti, divenuto l'anno prima vicedirettore generale.
Nel 1972, alla morte di Ferrabino, era chiamato alla presidenza Giuseppe Alessi, sotto cui, oltre al lavoro enciclopedico dotato di nuovi spunti di ricerca, l'Istituto fu riconosciuto dallo Stato con l. 2 apr. 1980, n. 123 quale istituzione culturale di interesse nazionale.
Le novità editoriali preparate dalle redazioni spaziavano dalla Quarta appendice (1961-1978), all'Enciclopedia virgiliana, che - in 5 volumi, direttore F. Della Corte - voleva celebrare il bimillenario, dalla Enciclopedia giuridica diretta da Bruno Paradisi, vasta opera ideata per essere aggiornata periodicamente, a Pompei. Pitture e mosaici, in 10 volumi con la direzione di Giovanni Pugliese Carratelli, dal Vocabolario della lingua italiana di Aldo Duro in cinque volumi, all'Enciclopedia dell'arte medievale diretta da Angiola Maria Romanini (sono usciti finora 11 volumi dei dodici previsti), fino all'Enciclopedia oraziana in due volumi e all'Enciclopedia delle scienze sociali, con un comitato direttivo coordinato da Giuseppe Bedeschi.
La Quinta appendice (1979-1992), sotto la direzione di Tullio Gregory, in cinque volumi, diede infine conto dei cambiamenti, a volte epocali, di quegli anni.
Nel 1993 la presidenza andava al premio Nobel Rita Levi Montalcini, e risorgeva la carica di direttore scientifico, riconosciuta a Vincenzo Cappelletti, lasciando quella di direttore generale a Giuseppe Di Lella, mentre si potenziavano strutture interne improntate alle nuove tecnologie, il settore informatico e quello multimediale. Il settore tecnico-artistico, con competenza sulla illustrazione e la realizzazione grafica delle opere, presente fin dai primordi dell'Istituto (Gentile voleva l'Enciclopedia riccamente illustrata), raccoglie tutto il patrimonio iconografico dell'Istituto.
Le opere edite sotto la presidenza Levi Montalcini sono la Storia di Venezia in 11 volumi con un comitato direttivo presieduto da Vittore Branca, il Nuovo atlante Treccani, l'Enciclopedia delle scienze filosofiche e un nuovo dizionario enciclopedico, La piccola Treccani, 12 volumi sotto la direzione di Luigi Moretti. Ancora, sono state messe in cantiere opere come Frontiere della vita, Universo del corpo, l'Enciclopedia dei papi.
Tutte le redazioni possono contare su una struttura bibliografica quale la biblioteca dell'Istituto, creata nel 1925, e su una struttura di ricerca quale l'Archivio storico, istituito nel 1985 i cui fondi sono stati dichiarati di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica per il Lazio con notifica del 2 dic. 1988.
L'organizzazione di convegni scientifici, storici, storico-scientifici, letterari, artistici, caratterizza un'altra attività dell'Istituto, tuttora vivissima, insieme a una attività editoriale relativa a riviste, collane di libri, atti.
Nel 1995 l'Istituto è stato oggetto di una revisione statutaria, con l'ingresso di nuovi azionisti, la Banca d'Italia, la Banca di Roma, la Banca nazionale del lavoro, la Fondazione Cariplo, la Fondazione Cassa di risparmio di Bologna, la Telecom Italia, la Rai, e con l'aumento di capitale a 60 miliardi.
Nel 1998 è divenuto presidente l'ex presidente della Corte costituzionale Francesco Paolo Casavola. Con il 1999 si è avuta la nomina di Lorenzo Pallesi a amministratore delegato, sostituito nel 2000 da Fabio Roversi Monaco, cui nel 2003 è succeduto Francesco Tatò, attuale presidente.
Le realizzazioni più recenti riguardano il completamento della grande Enciclopedia con l'Appendice 2000, direttore Tullio Gregory, due volumi di testo, due di indici, due di album, due di Eredità del Novecento e 4 cd rom del Laboratorio Treccani, idealmente collegati alla Enciclopedia del Novecento per celebrare criticamente la fine del secolo.

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