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sabato 22 maggio 2021

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 22 maggio.
Il 22 maggio 1937 iniziano i lavori per la costruzione dell'E42, il quartiere di Roma che voleva celebrare il ventennale del fascismo nel 1942.
Le origini del quartiere Eur sono imputabili all'Esposizione Universale. L'idea dell'Esposizione nasce nel 1935, durante il regime fascista, quando il governatore di Roma Giuseppe Bottai espone a Mussolini il suo progetto di una esposizione universale in cui possa essere rappresentata ed esaltata la civiltà italiana. A Mussolini l'idea piacque e decise di programmarla per l'anno 1942, in concomitanza con il ventennale del fascismo.
La prima fase per la preparazione dell'evento fu quella di scegliere un'area da adibire all'Esposizione. Inizialmente furono prese in considerazione tre zone: l'area delle Tre Fontane, la Magliana e Ostia. La Magliana fu quasi subito scartata a causa dell'umidità e delle piene del Tevere; in seguito fu scartata anche Ostia a causa delle spese eccessive per realizzare un settore marino dell'Esposizione. La scelta finale ricadde, dunque, sull'area delle Tre Fontane e venne ufficializzata il 15 dicembre del 1936.
La nuova zona aveva l'obiettivo di costituire un allargamento della città verso il mare, seguendo la direzione della Via Imperiale (oggi Via Cristoforo Colombo) e doveva avere un'impronta fascista. L'imponenza e l'architettura dei palazzi, infatti, si rifa ai fasti dell'antico Impero Romano.
Nel gennaio del 1937 fu istituito un Ente autonomo per progettare la nuova area e l'incarico venne affidato agli architetti Pagano, Piacentini, Piccinato, Rossi e Vietti.
I lavori procedettero molto spediti e già nell'aprile dello stesso anno il progetto era pronto: la zona occupava 400 ettari e prevedeva la costruzione di padiglioni e strutture permanenti. Due aspetti erano estremamente curati: la scenografia e le aree verdi.
Il 26 giugno del 1937 il Commissario generale dell'Ente E42, Vittorio Cini, mostra a Mussolini alcune foto con vedute aeree della zona individuata per l'Esposizione. Nell'area si trovavano alcune baracche di famiglie povere e, per procedere allo sgombero e alla costruzione di nuove abitazioni per accogliere gli sfollati, passarono circa due anni.
Il progetto definitivo fu pronto, quindi, solo nel 1939 ma ormai era scoppiata la guerra, i lavori subirono forti rallentamenti e, nel 1942, anno in cui avrebbe dovuto tenersi L'Esposizione Universale, furono definitivamente interrotti.
Dopo l'istituzione dell'Ente E42 ci si aspettava un rapido sviluppo del progetto e della sua realizzazione, ma in realtà i lavori subirono rallentamenti soprattutto a causa di polemiche e discordie tra gli addetti ai lavori. L'unica cosa su cui concordavano tutti era l'idea di costruire una città autonoma e indipendente che non fosse dedicata esclusivamente all'Esposizione Universale, ma che potesse durare nel tempo.
Nel frattempo l'architetto Piacentini aveva preso il sopravvento sugli altri e si dedicò a delineare quelle che dovevano essere le linee guida del progetto: ampi spazi verdi e imponenti effetti scenografici. L'idea era quella di costruire una città del futuro coniugando modernità e architettura classica dell'Impero Romano, e fu realizzata grazie alla creazione di ampi spazi, all'uso massiccio di marmi, vetri e fontane. L'esempio più indicativo di tutto ciò è oggi visibile nell'area intorno a Piazza Marconi (allora Piazza Imperiale).
Il progetto di Piacentini fu firmato anche dagli altri architetti e fu approvato da Mussolini l'8 aprile del 1937. Nell'occasione venne effettuato un sopralluogo e la piantagione simbolica dei pini.
Alla fine del 1937 l'architetto Piacentini scrisse al vice Presidente dell'E42, Vittorio Cini, e con una lettera del 6 dicembre chiese di diventare capo del Servizio Architettura. La risposta di Cini fu celere e il 13 dicembre Piacentini fu nominato Sovrintendente ai Servizi dell'Architettura. Da quel momento il gruppo si sciolse definitivamente e agli altri quattro architetti vennero assegnati compiti molto marginali.
L'attività dell'Ente E42 comunque procedette spedita, ma le polemiche, soprattutto da parte di riviste specializzate, furono numerose. In questi anni, infatti, furono progettati e iniziati i lavori per alcune delle costruzioni che ancora oggi sono considerati i simboli rappresentativi dell'Eur: il Palazzo della Civiltà Italiana, il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi, la Piazza Imperiale con l'Obelisco dedicato a Marconi, la Basilica di SS Pietro e Paolo e il laghetto.
Dopo la fine della guerra la situazione all'Eur era disastrosa: solo pochi palazzi del progetto dell'E42 erano rimasti in piedi e, anche per il fatto che erano riconducibil a un'epoca, quella fascista, che si voleva decisamente dimenticare, si pensò di raderli al suolo. Questa operazione non fu eseguita e i palazzi sono rimasti in piedi ancora oggi.
Nei primi anni si cercò innanzitutto di riqualificare la zona; nel 1951 si decise di cambiare il nome che diventò Eur (sia perché sigla di Esposizione Universale Roma, sia per dare una dimensione europea). Viene nominato quale Commissario Straordinario dell'Ente Virgilio Testa che volle subito riconvertire il quartiere in zona residenziale e amministrativa.
Nel 1952 venne realizzato un piano per costruire nuovi edifici, piano che venne rielaborato nel 1954 in vista dei Giochi Olimpici del 1960.
Nel 1953 venne trasferita la Fiera di Roma da Piazzale Clodio all'Eur, venne allestita la Mostra dell'Agricoltura e, per l'occasione, venne inaugurato il tratto della metropolitana tra la Stazione Ostiense e la Magliana (linea che sarà completata due anni dopo).
Il progetto per la riqualificazione dell'area è stato probabilmente realizzato da Piacentini, aiutato dal suo collaboratore Giorgio Calza Bini. In quegli anni furono costruiti nuovi palazzi dall'aspetto moderno con infissi e vetri scuri (gli esempi più evidenti sono il Palazzo dell'Eni, progettato dagli architetti Bacilugo, Finzi, Nova e Ratti, e il Palazzo della Confindustria. Per i Giochi Olimpici furono realizzate tre opere molto importanti: il Velodromo (progettato da Ligini, Ortensi e Ricci), il Fungo (serbatoio di acqua) e il Palazzo dello Sport (progettato da Nervi e Piacentini).
Al termine dei Giochi Olimpici ci fu una sorta di decadimento di interesse per l'Eur, ma intorno agli anni '80 la situazione cambiò di nuovo e ripresero le attività, ancora oggi in corso, per affermare sempre più l'Eur come centro congressuale e amministrativo.

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