Buongiorno, oggi è il primo maggio.
Il primo maggio 1840 viene messo in vendita il cosiddetto "penny black", il primo francobollo della storia.
La leggenda della nascita di un francobollo per attestare il pagamento anticipato della posta, narra che Sir Rowland Hill, verso l'anno 1830, giunse in un villaggio della Scozia settentrionale. Sulla piazza del paese c'era ad attendere la carrozza anche una bella ragazza, alla quale il postiglione consegnò una lettera, chiedendo quale compenso per il recapito, uno scellino. La ragazza prese la lettera, la girò e la rigirò tra le mani, e poi la riconsegnò al conducente della carrozza con le lacrime agli occhi dicendo "Non posso ritirarla, non ho un soldo". Il postiglione andò su tutte le furie e replicò: "Questa storia dura da troppo tempo!" E se ne andò in carrozza ancora una volta senza ricevere un soldo.
Sir Rowland Hill, che assistette alla scena, si avvicinò alla ragazza e in breve tempo scoprì che la medesima scena si ripeteva ad ogni giro di posta. Infatti il fidanzato della ragazza, che abitava a Londra, ogni mese le inviava una lettera sul retro della quale erano impressi dei segni convenzionali dai quali la furba ragazza capiva quello che il fidanzato intendeva riferirle. Quindi non essendo necessario ritirare la lettera ed aprirla, la ragazza evitava di pagare il prezzo del recapito.
L'abbattimento della tariffa a distanza e l'obbligatorietà del pagamento anticipato del prezzo del recapito della posta divenne, per Sir Rowland Hill, un’idea fissa per la quale si batté con tutte le sue forze. Pubblicò a sue spese, nel gennaio del 1837, la famosa "Post Office Reform" che gli procurò un immenso numero di nemici, ma anche non pochi consensi.
L'idea di un francobollo adesivo per attestare il pagamento anticipato della posta era dunque compresa nella proposta di riforma del sistema postale britannico che Rowland Hill presentò nel 1837. Un'idea analoga Hill presentò il 13 febbraio 1837 ad una commissione governativa: era quella di un foglio separato ripiegato a formare un allegato o un involucro, per il trasporto delle lettere.
Grazie alla sua idea, Hill ricevette un contratto biennale per applicare il nuovo sistema, e così, assieme a Henry Cole, aprì un bando per individuare il metodo migliore per il pagamento anticipato della corrispondenza. Alla fine Hill lanciò il servizio, nel 1840, utilizzando una busta che recava la riproduzione di un disegno dell'artista William Mulready e un timbro del profilo della regina Vittoria. Ancor oggi tutti i francobolli britannici rappresentano, in qualche loro parte, il profilo del monarca regnante e sono gli unici francobolli nazionali privi del nome del paese di emissione. Anche i paesi membri del Commonwealth Britannico hanno riportato a lungo l'effige del sovrano, insieme però al nome del paese emittente.
Nonostante l'inizio ufficiale dell'uso del francobollo fosse previsto per il 6 maggio, si conoscono buste affrancate con francobolli annullati il 2 maggio, in quanto la vendita cominciò il primo maggio. Francobolli utilizzati per la corrispondenza prima del 6 maggio dovrebbero essere stati trattati alla stregua di non pagati e quindi multati con il pagamento delle tariffa doppia alla consegna. Si conosce un solo esempio di busta datata 1º maggio.
Il Penny Black fu impiegato solo per poco più di un anno, in quanto ci si accorse che gli annulli (effettuati con l'inchiostro rosso) sullo sfondo nero erano difficili da vedere ed inoltre era facile rimuovere l'inchiostro del timbro dal francobollo. Nel 1841 il Tesoro passò al Penny Red (rosso) che veniva annullato con timbri inchiostrati di nero.
La novità fu strabiliante anche socialmente: un importo prepagato a tariffe precise, secondo il luogo di destinazione, aumentò a dismisura la quantità di corrispondenza e pertanto di coloro che cominciarono a scrivere. L' "One Penny Black", destinato alle zone limitrofe, fu il più popolare: ne vennero stampati 66 milioni di pezzi.
Il primo francobollo italiano, voluto da Cavour, noto anglofilo, recava l'effigie di Vittorio Emanuele II; uscì nel 1851 e fu ovviamente nero, come gran parte degli altri che scaturirono in quegli anni.
Chi raccolse tutti i documenti relativi alla nascita del "Penny Black" fu il XXVI duca di Crawford, un ricco, stravagante bibliofilo scozzese che unì ogni infinitesimo dettaglio della nascita del francobollo in un libro rilegato, per l'appunto il "Codice Crawford". All'interno di questa raccolta si trovava il bozzetto originale del francobollo.
Questo bozzetto è uno dei documenti cruciali della storia delle comunicazioni che, dalla primavera 1992, si trova in Italia e appartiene a uno dei maggiori collezionisti filatelici, il torinese Alberto Bolaffi, che dopo averlo acquistato disse: "Lo vidi per la prima volta nella collezione, esposta a Londra nel ' 90 , dell'iraniano Shaida. Pochi ne conoscevano l' esistenza. L' emozione fu enorme e decisi che dovevo averlo!" E' solo uno schizzo a penna che riproduce il profilo altero e reso aulico della regina Vittoria. A fianco, ecco un altro abbozzo della regale modella, tratteggiato dalla medesima mano, ma con naso e mento aguzzi, e capigliatura piu' aggrovigliata, sicuramente piu' vicini alla realtà . Sopra, la scritta "Postage", e intorno eleganti fregi per cornice, mentre le parole "One Penny" chiudono l'immagine. Più sotto, una calligrafia un po' tremebonda ha stilato: "Proposal to Penny Post Proof". Per ultime, la data e la firma: 1 giugno 1839, Rowland Hill.
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