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venerdì 25 maggio 2012

#Storia #Uomin #iCorpo #Alpini #Coraggio::

Napoli, 15 ottobre 1872. Re Vittorio Emanuele II firma il decreto che di fatto istituisce le prime 15 compagnie alpine, inizialmente stanziate perlopiù in Piemonte. L’ esperimento di affidare la difesa delle frontiere italiane a coscritti del luogo ha successo; l’idea è semplice ed efficace: chi meglio di uomini già abituati alla vita ed alle fatiche della montagna può fronteggiare in prima battuta una possibile invasione proveniente dalle Alpi?
Nasce il soldato di montagna, difensore dei confini nazionali, inquadrato in unità snelle ma compatte,logisticamente autonome, costituite da giovani nati nelle stesse terre ed uniti spesso anche da vincoli di parentela. Questo spiega l’eccezionale spirito di corpo degli Alpini, il cui simbolo di specialità è una penna nera.

http://burnjak.blogspot.it/2011/09/burnjak-2011-o-festa-degli-alpini.html

L’ addestramento consiste in lunghe marce in montagna, in condizioni spartane che anche gli ufficiali condividono con la truppa.-
Il battesimo del fuoco avviene però lontano dai monti:- nel 1896 un corpo di spedizione partecipa alla campagna di Eritrea, meritando nella terribile battaglia di Adua una delle prime medaglie d’Oro al Valor Militare,(su 954 uomini sopravvissero solo 92), mentre nel 1911 gli Alpini combattono nella guerra italo-turca. La grande guerra vede le truppe da montagna italiane distinguersi sulle Alpi Orientali, battersi per la conquista delle cime, strappate a caro prezzo all’avversario, il quale non mancherà di rendere Onore al Merito degli Alpini.-
Nel 1935 le penne nere partecipano alla campagna di Eritrea, in divisa coloniale, mentre nella II° guerra mondiale le divisioni alpine sono impegnate su più fronti:- Francia, Albania, Grecia, Jugoslavia, Unione Sovietica. L’episodio più significativo e tragico è senz’altro l’epopea della ritirata di Russia, nell’inverno 1942-1943. Gli Alpini sono schierati lungo il Don, in pianura ancora una volta lontani dal loro ambiente naturale. Un impotente offensiva russa costringe l’ Armata Italiana a ripiegare sulla difensiva e saranno gli Alpini a proteggere lo sganciamento del grosso delle forze. Sottoposti al durissimo fuoco nemico, le divisioni “Julia”, “Tridentina”, e “Cuneense” subiscono perdite terribili:- la “Cuneense” verrà chiamata “La Martire”, avendo perso 9 uomini su 10. Interi reggimenti sono decimati dal gelo implacabile dell’inverno russo e dagli attacchi dell’Armata Rossa .Eppure i reparti cercano e riescono a compattarsi, serrando le file e salvando molte vite . Il Comando dell’Armata Rossa ammetterà nel suo bollettino di guerra:-”Solamente il Corpo d’Armata Alpino Italiano può considerarsi IMBATTUTO in Terra di Russia”.-
Del Corpo di Spedizione Alpino composto da circa 57.000 uomini, circa 34.170 non fecero rientro in Patria.-
Dopo la parentesi dell’armistizio e della liberazione, le truppe alpine vengono ristrutturate e nel 1952 vengono istituite le Brigate, tra cui la “Taurinense” che eredita le tradizioni e le unità dell’omonima divisione e della “Cuneense”.-
Non cambiano lo spirito né l’addestramento:- gli Alpini rimangono truppe scelte che fanno parte della forza mobile della NATO e partecipano alla missione ONU in Mozambico nel 1992-94.-
Gli anni recenti vedono la trasformazione dell’Esercito Italiano verso un modello professionale:- scompare la leva e con essa la coscrizione obbligatoria, gli Alpini vengono reclutati su tutto il territorio nazionale.-
Oggi rappresentano una delle migliori realtà dell’Esercito Italiano:- le Brigate “Julia” e “Taurinense” dipendenti dal Comando Truppe Alpine di Bolzano, sono unità di proiezione, vale a dire rapidamente schierabili in ogni contesto operativo e hanno partecipato in primo piano con i propri reggimenti alle principali operazioni all’estero delle Nostre FF.AA., dall’Albania alla Bosnia, dal Kosovo all’ Afghanistan

fonte web:http://www.fulminata.it/showthread.php/11596-La-Storia-di-UOMINI-CORAGGIOSI

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