http://www.tuttoberici.it/Arte/MonteBerico/indice.htm |
In una monografia del primo Novecento, Giuseppe Pettinà così descrive l’edificio: “La basilica della Vergine si presenta, sulla vetta, solenne nella sua mole massiccia ed ornata. Ha tre facciate, su cui sono ben quarantadue statue per gran parte di Orazio Marinali: sopra ogni porta è un bassorilievo. L'interno è formato da due Chiese, di cui la più antica è di stile gotico e la più recente di stile greco-romano, del 1668, su disegno dell'architetto Borella. Nella prima, che conserva l'elegante sua facciata è il capolavoro del pittore vicentino Bartolomeo Montagna, che rappresenta la Deposizione della Croce : tela di grande pregio che Giacomo Zanella disse la gemma artistica del tempio. A breve distanza in una nicchia sovrastante l'altare maggiore è la statua, in fama di miracolosa, della Vergine, opera di Antonio da Venezia giudicata fra le migliori sculture gotiche. Annesso alla chiesa è un piccolo convento abitato da prima dai Frati di S. Agostino, che lo dovettero abbandonare nel 1435 ai Servi di Maria, i quali vi dimorano ancora. Nel refettorio del Monastero è la celebre Cena di S. GregorioMagno dipinta nel 1572 da Paolo Veronese: quadro di grandi dimensioni e di inestimabile pregio. Nel 1812, avvenuta la soppressione dei conventi, Napoleone primo se ne impadronì, ordinando che fosse trasportato a Parigi. Invece si fermò a Milano nella cui galleria di Brera rimase per cinque anni. Nel 1817 l'Imperatore Francesco II lo faceva ricollocare nel refettorio del convento e Vicenza lo riaccoglieva al suono delle musiche e delle campane. Ma venne il fiero 10 giugno 1848, in cui la soldataglia austriaca, briaca di sangue e di strage, a colpi di baionetta lo faceva in ben trentadue pezzi. Qualche anno dopo il veneziano Andrea Tagliapietra lo restaurava lodevolmente, così come ora si ammira. Accanto alla chiesa è il campanile dell'architetto vicentino Antonio Piovene. La costruzione ne durò da1 1825 al 1852 ed ha una maestosa cella campanaria”
http://www.paesionline.it/vicenza/foto_dettaglio.asp?filename=5454_vicenza_portici_e_santuario_di_monte_berico |
Al Santuario si sale per due vie, che offrono entrambe un magnifico ed ampio panorama, pieno di dolce fascino: una via, originale nelle sue particolarità, vien detta delle “Scalette” ed è formata da una lunga scalinata di 192 gradini frammezzata da brevi pianerottoli; l'altra, detta dei “Portici”, parte dalla fine di Campo Marzo, sale per circa 700 metri e risulta dall’unione di 150 portici aperti sul pendio; i portici furono costruiti verso la metà del Settecento, di su disegno dell’architetto Francesco Muttoni e su commissione di società e di nobili famiglie vicentine.
Davanti alla facciata settentrionale della Basilica il grandioso Piazzale della Vittoria - inaugurato il 23 settembre 1924 - offre uno splendido panorama della pianura e dei monti non lontani: un vago circuito di balaustrata verso la città si sviluppa per 360 metri, e, sul davanzale di questa ampia balconata, è tracciato il quadrante panoramico delle Prealpi Venete, dai Lessini alla Laguna, dal Pasubio al Piave.
Nelle vicinanze del tempio è stato eretto un monumento al Genio dell’Indipendenza, opera del Tantardini, che ricorda gli eroi caduti per la libertà della Patria nella fatidica difesa di Vicenza del 1848; a breve distanza, sta un sobrio ed austero monumento funebre eretto dall’Austria nel 1860, per commemorare i suoi soldati, che qui combatterono e morirono.
fonte web: http://guide.travelitalia.com/it/guide/vicenza/santuario-di-monte-berico/
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