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sabato 26 maggio 2012

#Mitologia #Artemide #Dea Della Caccia

http://www.icavalieridellozodiaco.it/film5.htm
Identificata con il nome di Ecare durante il periodo classico e denominata Diana nella mitologia romana, Artemide è la sorella gemella di Apollo, nata quindi dall’unione extraconiugale tra Zeus e Lato. Dea della caccia, della selvaggina e dei boschi, venne adorata anche come Dea del parto: si narra infatti che aiutò la madre a partirire il fratello gemello Apollo.
La rappresentazione iconografica più diffusa della Dea è quella che tutti conosciamo; ella ci appare infatti, vestita di un leggero e corto abito, calza stivali da caccia, è dotata di arco e frecce d’agento, impugna una faretra ed in sua compagnia ritroviamo sempre un cervo o un cane.
Al momento della nascita di Artemide, Era, moglie di Zeus, vietò a Lato di partorire su qualsiasi terra ferma. Per tale ragione il Dio dell’Olimpo creò un isola non legata ancora alla terra e chiamò Delo, dove la dea della caccia e suo fratello Apollo finalmente poterono nascere.
Divenuta adula Artemide espresse fermamente dei desideri a suo padre Zeus ed egli accontentò la figlia esaudendoli: ovvero non dover mai rinunciare alla sua verginità e di conseguenza non contrarre matrimonio, di avere sempre a disposizione cani da caccia con basse orecchie ed infine possedere un carro trainato da cervi e tante ninfe come compagne di caccia.
A testimoniare e confermare il valore e considerazione da parte della Dea rispetto alla propria verginità sono state trmandate fino ad oggi, le storie dei poveri Atteone, principe tibetano e del cretese Siproite entrambi ammaliati dalla sua bellezza ed entrambi uccisi per aver posato lo sguardo sul suo bellissimo corpo nudo.
I poveri giovani infatti, ebbero (in momenti diversi), entrambi la sfortuna di incontrare la Dea mentre ella era intenta a fare un bagno nelle splendide acque di un fiume. Per vendicarsi di essere stata ossrvata così impunemente trasformo entrambi i giovani in cervi e li fece sbranare dai sui cani.
Come per il fratello gemello Apollo, anche su Artemide si raccontano sotorie d’amore, vendetta e coraggio. Tra le più conosciue vi è quella di Niobe, moglie di Aufione e regina di Tebe, la quale venne punita per aver deriso Lato (madre di Artemide e di Apollo), denigrandola per aver concepito solo due figli a differenza dei suoi quattordici figli perfettamente suddivisi in sette maschi e sette femmine.
Per vendicarsi della vanitosa Niobe e difendere così l’onore della madre Artemide e Apollo uccisero quasi tutti i figli della regina di Tebe, ne risparmiarono appunto, solo due. Per il dolore insopportabile Aufione si tolse anch’egli la vita e Niobe venne tramutata da Artemide in pietra e scagliata in un luogo sperduto del deserto egiziano. Come per Apollo, Artemide fu paladina dei Troiani nella battaglia contro i greci.

fonte web: http://www.mitiemisteri.it/fantasy/artemide.html

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