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Il 4 marzo 1877 debutta a Mosca il balletto "il lago dei cigni" di Pëtr Il'ič Čajkovskij.
"Il lago dei cigni", oggi forse il balletto più famoso del mondo, al suo debutto nel 1877 fu un fiasco, tanto che pare che lo zar stesso abbia abbandonato la sala anzitempo. Anche le rappresentazioni successive non ottennero il successo sperato tanto che il compositore morì senza aver mai ricevuto il giusto tributo per questa sua composizione (l'allestimento che raccolse il consensi di critica e pubblico risale appena al 1895, quasi vent'anni dopo la prima esecuzione).
La trama, decisamente romantica, racconta la storia della principessa Odette che un perfido sortilegio del malefico mago Rothbart, a cui la principessa ha negato il suo amore, costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. La maledizione potrà essere sconfitta soltanto da un giuramento d'amore.
Il principe Sigfrid si imbatte nottetempo di Odette, se ne innamora e promette di salvarla.
Ad una festa nella reggia di Sigfrid il mago presenta sua figlia che ha assunto le sembianze di Odette al principe che, convinto di trovarsi al cospetto della sua amata, le giura eterno amore.
A quel punto Il mago rivela la vera identità della fanciulla e Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfrid, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto a rompere l'incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici e contenti.
Il lago dei cigni è una pietra miliare nel repertorio classico; numerose sono state, nel corso dei decenni, le interpretazioni a questo pezzo, alcune delle quali rivisitate persino in chiave psicoanalitica. In ogni caso, dopo più di un secolo, il balletto conserva inalterato tutto il suo fascino romantico.
È un balletto molto interessante per la forte compenetrazione fra la musica e la storia e per l'intensità del simbolismo che lo percorre: la lotta fra il bene e il male, l'opposizione fra bianco e nero, l'arcano della donna trasformata in cigno, gli abbandoni languidi e di struggente dolcezza della musica, pronti improvvisamente a sfumare in accenti crudi e misteriosi, quasi si alzassero assieme alle brume incantate del lago…
Lo spettacolo si apre sui ricchi festeggiamenti per il ventunesimo compleanno del Principe Sigfrido: la festa è nel parco del castello e il precettore Wolfgang introduce gli ospiti invitati al ballo. Giunge la regina madre che desidera che il figlio si scelga una fidanzata: perciò al ricevimento della sera seguente a corte gli verranno presentate le pretendenti. Sigfrido è turbato dalle raccomandazioni della madre: non è ancora attratto dall'amore. Malinconico, al calar della sera, vedendo uno stormo di cigni volare in cielo, decide di andare a caccia per distrarsi. In riva ad un lago tende la sua balestra verso un gruppo di cigni che improvvisamente si trasformano in giovani donne, e fra tutte rimane affascinato dalla principessa Odette che gli confida il sortilegio del mago Rothbart, di cui è vittima: le fanciulle si trasformano ogni giorno in cigni per poi riprendere le loro vere sembianze al calar della notte. L'incantesimo potrà essere spezzato solo se qualcuno giurerà loro eterno amore. Il principe, conquistato da tanta bellezza, le giura eterno amore.
Il secondo atto è ambientato nella sala da ballo del castello dove la regina madre e Sigfrido accolgono le fanciulle candidate alla sua mano: il giovane principe danza con loro ma non decide per nessuna di esse perché ha ormai nel cuore Odette. La festa viene interrotta dall'improvviso arrivo di un misterioso cavaliere che accompagna una fanciulla vestita di nero. La ragazza è la figlia del cavaliere ed è identica a Odette. Ammaliato, Sigfrido la sceglie fra tutte come consorte ma subito gli è svelato l'inganno: il cavaliere non è altri che Rothbart con la figlia Odile e il destino della povera Odette è segnato. Sulle rive del lago Odette è disperata. Sigfrido, sconvolto dal dolore, la raggiunge implorando il suo perdono e sconfigge il malefico Rothbart. L'incantesimo è spezzato: le fanciulle cigno sono libere. L'alba illumina i due giovani che, insieme all'amore, hanno conquistato la desiderata felicità.
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